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Macerata: nessun coinvolgimento del quarto nigeriano fermato per l'omicidio Mastropietro

(PRIMAPRESS) - MACERATA - Se non fosse per gli esami tossicologici che ritardano ad essere acquisiti dagli investigatori, tutti gli elementi, tranne la violenza sessuale, sarebbero nelle mani degli inquirenti per venire a capo dell’omicidio di Pamela Mastopietro. Anche se al momento gli altri tre nigeriani indiziati ad esclusione di Innocent Oseghale, avrebbero in comune solo la loro presenza nelle vicinanze del luogo del delitto perché è da stabilire ancora il loro ruolo nell’eventuale complicità.
L’esame istologico eseguito dal professor Mariani prova quanto già ipotizzato nel corso della seconda autopsia: la ragazza era ancora viva quando è stata colpita al fegato e alla testa. Per quanto concerne invece il sospetto che, in quel pomeriggio maledetto del 30 gennaio, abbia assunto droga, occorre attendere i risultati dei test tossicologici, per i quali occorre più tempo. Da verificare ancora, inoltre, l’ipotesi di violenza sessuale visto che mancano parti del corpo che consentirebbero anche questa analisi.L’ultimo uomo nigeriano entrato tra gli indiziati è un 39enne, per aver avuto contatti telefonici con gli arrestati il pomeriggio del 30 gennaio.Intanto il violento omicidio ha generato una serie di reazioni a cominciare dal gesto folle di Luca Traini fino alle polemiche dei cortei antirazzisti ma anche alla polemica sui mancati controlli nella città marchigiana che hanno rivelato la presenza di una rete di pusher della droga lasciata indisturbata. Troppo per la piccola città marchigiana che ha così visto l’avvicendamento del questore Vincenzo Vuono con Antonio Pignataro.  - (PRIMAPRESS)