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Rouen: la debole risposta dell'Islam moderato e le parole profetiche di Magdi Allam

(PRIMAPRESS) - ROMA - La presenza di cattolici e musulmani, insieme alla messa della domenica di ieri è stato un segnale forte per sottolineare che religione e violenza non sono le facce di una stessa medaglia. E’ accaduto in Francia per ricordare il feroce assassinio di Padre Jaques Hamel nella chiesa di Saint Etienne du Rouvrayl in Normandia ed è accaduto in Italia con le Comunità religiose islamiche che hanno portato in chiesa centinaia di musulmani a sedersi nei banchi insieme ai cristiani. Tra gli oltre duemila fedeli cattolici alla celebrazione della domenica a Rouen, anche un centinaio di musulmani e il commento del giorno dopo è che la buona volontà dei pochi islamici intervenuti non può essere rappresentativa della condanna di un terrorismo che uccide nel nome di Allah.  

Oggi le parole di Magdi Cristiano Allam, giornalista ed ex parlamentare europeo, pronunciate nel 2013 quando decise di abbandonare la chiesa cattolica sembrano risuonare con un effetto più dirompente a distanza di tre anni: “Sono contrario al buonismo che porta la Chiesa a ergersi a massimo protettore degli immigrati, compresi - e soprattutto - i clandestini. Io sono per l'accoglienza con regole e la prima regola è che in Italia dobbiamo innanzitutto garantire il bene degli italiani, applicando correttamente l'esortazione di Gesù «ama il prossimo tuo così come ami te stesso». L’analisi che aveva portato Allam a distaccarsi dalla Chiesa cattolica era spiegata in un articolo pubblicato sul Giornale: “Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell'islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto. È una autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all'interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani «che adorano Dio unico, vivente e misericordioso». Sono invece convinto che, pur nel rispetto dei musulmani depositari al pari di tutte le persone dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà, l'islam sia un'ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor di più sono sempre più convinto che l'Europa finirà per essere sottomessa all'islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo alle altre due sponde del Mediterraneo, se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l'incompatibilità dell'islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell'odio, della violenza e della morte nei confronti dei non musulmani, se non condannerà la sharia quale crimine contro l'umanità in quanto predica e pratica la violazione della sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà religiosa, infine se non bloccherà la diffusione delle moschee”. Questo attacco portato all’Islam violento, ha visto la condanna per diffamazione richiesta dall’Unione delle comunità islamiche italiane del giornalista egiziano naturalizzato italiano, fino a dover spingere lo scorso anno il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti a lanciare una sottoscrizione in favore di Allam messo sul lastrico dalle richieste di risarcimento per le sue accuse anti-Islam. - (PRIMAPRESS)