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Federnotai: Il titolo notarile dà una mano al Rent to Buy

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  • in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il Rent to Buy appena introdotto nel recente decreto SbloccaItalia è la formula che dovrebbe contribuire a ridare mobilità al mercato immobiliare. Con il proprietario che concede in godimento un immobile, consente allo stesso tempo  al conduttore di acquistarlo, imputando una parte del canone di locazione, espressamente specificata nel contratto, al prezzo di acquisto. Una mano ad agevolare questa procedura potrebbe arrivare dalla previsione dell'obbligatorietà della forma di un atto notarile. Ne consegue che se il rent to buy è stipulato per atto pubblico, l'atto costituisce titolo esecutivo per il rilascio dell'immobile, senza necessità di percorrere l'iter dello sfratto. Sull'opportunità di sfruttare di più la forma dell'atto pubblico come titolo esecutivo per la consegna di somme, ma anche per l'esecuzione di obblighi di fare, in funzione di alleggerimento dei carichi della giustizia in una virtuosa rincorsa ad alleggerire la mole di lavoro come peraltro chiesto dalla governance del Paese, si è discusso oggi in un confronto tra notai, magistrati e accademia nell'ambito del convegno organizzato da Federnotai e dall'Accademia del Notariato, che si è tenuto a Roma presso la Corte d'Appello, alla presenza del Presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro, con la partecipazione di Andrea Proto Pisani , del Consigliere della Corte di  Cassazione Giuseppina Luciana Barreca, di Elena d'Alessandro e Anselmo Barone. In caso di inadempimento del conduttore, il proprietario ha diritto alla restituzione dell'immobile e, salvo diversi accordi, acquisisce per intero i canoni versati. Nel caso invece sia il proprietario a rendersi inadempiente, il conduttore ha diritto alla restituzione della parte dei canoni imputata al corrispettivo, più gli interessi legali.  È previsto che il contratto debba essere stipulato per atto pubblico o per scrittura privata autenticata: questo permette al conduttore di agire direttamente senza passare da un giudizio di cognizione, utilizzando la forza di titolo esecutivo dell'atto notarile. Ma cosa succede se il conduttore ad un certo punto non paga più le rate concordate o decide di non acquistare ma non rilascia l'immobile? La norma dice che contratto si risolve in caso di mancato pagamento, anche non consecutivo, di un numero minimo di canoni. Se il contratto di godimento giunge al suo regolare termine ed il conduttore rinuncia all'acquisto, l'atto pubblico (non la scrittura privata autenticata)  è titolo esecutivo per il rilascio dell'immobile.    - (PRIMAPRESS)