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Cerimonia di chiusura per le Paralimpiadi di Rio con l'Italia che porta a casa 39 medaglie

  • di RED-ROM
  • in Sport
(PRIMAPRESS) - RIO  DE JANEIRO - Anche sulle Paralimpiadi è calato ieri notte il sipario dell’organizzazione della città carioca che a dispetto delle polemiche dell’inizio è riuscita ad offrire uno spettacolo di alto livello. Da quest’ultimi Giochi riservati ai diversamente abili, l’Italia è uscita a testa alta conquistando 39 medaglie. Con 10 ori, 14 argenti e 15 bronzi l’Italia chiude al nono posto del medagliere mentre a svettare, in cima alla lista delle nazioni che hanno preso parte alla competizione, è la Cina, che si aggiudica 236 medaglie, tra le quali 104 d’oro. Sul podio d’argento la Gran Bretagna, seguita da Ucraina e Stati Uniti. Nel team degli azzurri, a regalare forti emozioni è Alex Zanardi, l’ex pilota della Formula che alla soglia dei 50 anni si è aggiudicato l’oro nella prova a cronometro della categoria H5 della handbike.

Il ciclismo paralimpico ha regalato all’Italia altri due titoli: un ulteriore argento per Zanardi (H5) e Luca Mazzone (H2), che si aggiudicano le medaglie nelle rispettive prove in linea. Lo stesso Mazzone (H2), proprio come Vittorio Podestà (H3), il 15 settembre aveva già guadagnato l’oro olimpico nella prova a cronometro della propria categoria. Se il ciclismo italiano, dunque, è a cinque stelle, il nuoto non è da meno. Il 22enne Federico Morlacchi è l’azzurro più medagliato della competizione carioca. L’atleta dà spettacolo tra le corsie dell’Aquatic Stadium, aggiudicandosi l’argento nei 100 farfalla S9, l’oro nei 200 misti SM9 e gli argenti nei 400 stile libero S9 e nei 100 rana SB8.

Grandi soddisfazioni anche per l’ingegnere padovano Francesco Bettella, secondo argento nei 50 stile S1 dopo la medaglia dello stesso metallo conquistata nella doppia distanza. Manca per un punto l’oro Alberto Simonelli, l’atleta quarantanovenne bergamasco che si aggiudica l’argento nell’arco compound open individuale. A emozionare lo stadio carioca con il suo travolgente entusiasmo e l’incredibile abilità, tuttavia, è la 19enne Beatrice Vio. La “Bebe” nazionale, nuova campionessa paralimpica del fioretto femminile classe B, incanta Rio battendo 15 a 7 la cinese Jingjing Zhou, atleta 29enne che con Vio era tra le più quotate per la vittoria finale. Bebe è una delle atlete paralimpiche italiane più note e seguite. Da quando, nel 2008, a 11 anni, è stata colpita da una grave forma di meningite, per poter sopravvivere ha dovuto subire l’amputazione di braccia e gambe. In seguito, è diventata la prima schermitrice disabile al mondo a gareggiare con quattro protesi. - (PRIMAPRESS)