Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

Scanavino (Cia): il futuro è un'agricoltura sempre più sostenibile e creativa

(PRIMAPRESS) - ROMA – La “Bandiera Verde” della Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori, ha premiato questa mattina, nella Sala Protomoteca del Campidoglio, quella che è stata definita dal presidente Secondo Scanavino, la multifunzionalità dei produttori: un mix di innovazione, tradizione, conoscenza del territorio e sostenibilità. Oltre un centinaio le aziende agricole che hanno ottenuto un riconoscimento per l’impegno nel rigore del controllo della filiera ma anche per la creatività introdotta in alcuni processi. Dall’apicoltura nomade, al vino biologigico con riciclo delle barrique, dalle fattorie didattiche al foraggio autoprodotto 100% “Ogm Free”. Nel corso della manifestazione sono stati assegnati anche due premi speciali al regista Giulio Manfredonia e al ricercatore Antonio Moschetta. “La nutrizione – ha detto Moschetta, ricevendo il premio dal presidente della Cia Scanavino – deve essere posta al centro dell’attenzione della prevenzione oncologica. La salute passa dalle mani degli agricoltori e dalla qualità che i loro prodotti esprimono. In questi ultimi anni abbiamo visto la progressiva mutazione dei geni per gli effetti del cibo. Oggi – ha continuato il ricercatore – il dramma oncologico è costituito dai prodotti raffinati come le farine. E’ lì che dobbiamo porre la nostra attenzione”. Tra i premiati della XII edizione di “Bandiera Verde”, c’è anche chi ha scommesso sulla sperimentazione dello zafferano in Friuli, dove era sconosciuto, e oggi ha un prodotto di eccellente qualità realizzato senza l’uso di fertilizzanti e con tanto di marchio depositato; chi ha scelto “l’apicoltura nomade” per produrre più mieli con caratteristiche di gusto, colore e profumo differenti e per questo in primavera e in estate sposta le arnie in territori diversi per disporre di una particolare fioritura. “C’è chi come “Donne in Campo” – dice Cinzia Pagni, Vice presidente di Cia – ha anche coniato la parola agricatering che sposa il concetto del servizio a domicilio con l’utilizzo di prodotti del territorio”. Una spinta creativa che sta evidenziando un nuovo trend: il riavvicinamento dei giovani alla terra dopo l’epoca del grande abbandono.            “Anche se il Paese continua a respirare una crisi persistente – sottolinea Scanavino -  nell’agricoltura e nel territorio rurale ci sono sempre nuove idee ed energie per superare l’impasse e creare ulteriori occasioni di reddito e sviluppo. E infatti nelle aziende diversificate il contributo della multifunzionalità sulle entrate complessive arriva al 25%, superando il 30% nel caso delle imprese agricole “under 40”, grazie anche a una maggiore attitudine al rischio e propensione a fare innovazioni di processo e di prodotto. In Italia oggi le conducono il 4,7 per cento degli “under 40” contro l’1,2 per cento degli “over 40”. E poi non si accontentano solo di produrre coltivazioni certificate, ma le vendono quasi sempre in azienda: la vendita diretta, infatti, è appannaggio del 22,6 per cento degli “under 40” contro il 15 per cento degli “over”. In più, scelgono sempre un approccio eco-sostenibile nelle loro attività: i servizi per l’ambiente e la produzione di energia alternativa sono una prerogativa aziendale per il 7,2 per cento degli “under 40” contro il 4 per cento dei colleghi più anziani”. - (PRIMAPRESS)