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Trappola RC Auto gratis, Konsumer: "Bene le soluzioni di IVASS, salvati 13 mila consumatori"

  • di RED COM
  • in Economia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Dopo la denuncia di Konsumer Italia della pratica ingannevole relativa alle POLIZZE RC AUTO COLLEGATE ALLA VENDITA DI AUTOVETTURE NUOVE, dal workshop di IVASS di venerdì scorso giungono buone notizie per gli assicurati. L'indagine effettuata su circa 60 compagnie ha permesso di rilevare che solo in 6 offrivano la polizza in abbinamento alla vendita di una nuova autovettura e tra queste solo 3 presentavano criticità, coinvolgendo circa 13.000 consumatori. Già la sola indagine IVASS è stata di estrema utilità, dal momento che dall'1 aprile 2015 non vengono più offerte polizze con tali modalità. La direttiva proposta da IVASS per sanare le 13.000 posizioni e per il futuro è quella di far consegnare ad ogni consumatore, al termine dell'annualità di polizza offerta con la vendita, la certificazione della eventuale sinistrosità nell'anno: documento che il consumatore presenterebbe alla nuova compagnia unitamente all'ultimo attestato di rischio in suo possesso (risalente all'anno precedente). Questa soluzione ci convince e la riteniamo la più percorribile e meno onerosa per il consumatore, incappato in quella che era una trappola vera e propria; in tale modo si rientrerebbe nella classe di merito risultante dalla propria storia assicurativa. La soluzione definitiva sarà comunque concordata in un tavolo tecnico che IVASS convocherà con le Associazioni dei Consumatori e con l’Ania nei prossimi giorni. In quella sede, Konsumer Italia solleverà la questione delle polizze gratuite già giunte a scadenza: i consumatori hanno diritto ad avere non solo l’attestato di rischio da chi ha erogato la polizza gratuita, ma anche quello di far correggere la propria posizione dal nuovo assicuratore, richiedendo indietro i soldi pagati. In questo caso, una vecchia norma del 1961 consentirebbe alle compagnie assicurative di restituire solo il valore della polizza, escluse le imposte: una profonda ingiustizia che vogliamo correggere, visto che le tasse rappresentano circa il 33% dell’importo totale.
- (PRIMAPRESS)