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La BCE chiede di cambiare le regole per il reporting non finanziario attraverso "Divulgazione e Trasparenza"

  • di Paolo Silvestrelli
  • in Economia
(PRIMAPRESS) - FRANCOFORTE - Probabilmente avrebbe dovuto farlo molto prima ma l’importante è che finalmente la BCE ha annunciato la volontà da parte del sistema europeo di banche centrali di rafforzare gli obblighi di rendicontazione e verifica per aumentare la trasparenza. Per disegnare la nuova normativa, la Banca centrale ha espressamente chiesto di essere coinvolta. Si tratta del progetto di Renewed sustainable finance strategy e sulla revisione della direttiva sul reporting non finanziario.
Secondo la Bce, l’attuale regolamentazione sul reporting non finanziario non garantisce informazioni «sufficienti, coerenti e comparabili», che servirebbero sia al settore privato (in particolare agli investitori), sia alle autorità pubbliche. La scarsa disponibilità di informazioni a livello aziendale è indicata anche come principale causa della mancanza di standardizzazione e comparabilità nelle valutazioni degli analisti Esg. La carenza di informazioni e di trasparenza sul mercato «è aggravata dall’assenza di definizioni comuni di ciò che si qualifica come sostenibile». Sebbene la tassonomia europea delle attività sostenibili affronti direttamente questo problema, si legge nel documento, «il quadro della tassonomia rimane incompleto, e la sua finalizzazione dovrebbe essere una priorità». La Bce raccomanda quindi un’accelerazione sull’attuazione degli atti delegati, «anche in vista dell’eventuale utilizzo anticipato della tassonomia nel contesto del recupero dalla pandemia di Covid-19», e ricorda che «per essere utilizzabile, la tassonomia richiede ancora una maggiore disponibilità di dati».
Per migliorare la disclosure aziendale, la Bce propone di ampliare la copertura della non financial reporting directive alle società non quotate, di rendere obbligatoria la divulgazione di informazioni relative al clima, di informazioni previsionali, e di informazioni relative a governance, procedure e obiettivi di gestione. Questo, però, «evitando oneri sproporzionati», con la possibilità di applicare un regime di divulgazione semplificato per le piccole e medie imprese, «in linea con il principio di proporzionalità». - (PRIMAPRESS)