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Storace (La Destra) “da oggi nuovo percorso per destra italiana”

(PRIMAPRESS) - ROMA - “Non e' più il tempo dell'attesa, oggi il comitato centrale de La Destra deve decidere la strada da percorrere. La mia la indicherò con precisione, spero, ai dirigenti che furono eletti nel congresso nazionale di Torino al nostro Parlamentino. Intendo assumermi ogni completa e solitaria responsabilità per l'esito infausto delle elezioni politiche. Ma poi dovremo guardare oltre, poiché il mio problema non e' quello che devo fare io, ma quello che dovremo fare noi. Del resto, non sarebbe la prima volta che lascio un incarico, lo feci da ministro per una manovra giudiziaria, nei giorni scorsi ne ho superata un'altra, quel che conta e' la coscienza a posto, sapere di aver fatto il proprio dovere”. E’ quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, sul sito del partito e su Il Giornale d’Italia. “Tanto più che da questa nostra meravigliosa comunità so di aver ricevuto tantissimo in termini di affetto. L'ho sperimentato giorno dopo giorno che cosa vuol dire volersi bene. E continueremo a volercene a prescindere dai ruoli che ciascuno di noi sarà chiamato a ricoprire. Grazie al buon Dio, non ho bisogno di titoli aggiuntivi al mio nome e al mio cognome. Una vita vissuta intensamente, diciamo, che oggi un popolo intero conosce sempre meglio. Poi arrivano anche i momenti brutti – prosegue Storace - quelli dolorosi, quando scopri che magari in una lontana landa del nord chi ti sembrava amico vero, in realtà non aspettava altro che l'ora giusta per scatenarti addosso livore e disprezzo. Succede nella storia, in fondo e' già accaduto a persone ben più importanti di me. Non bisogna dolersene, le stagioni dell'uomo sono così. In fondo ho la fortuna di poterle continuare a vivere e raccontare anche da questo nostro splendido giornale che tutti i giorni deve raccogliere e diffondere pensieri compiuti. Non a tutti e' concesso un tale privilegio (sia pure pagandolo di tasca propria....). Andare avanti, dunque, avendo cura di comprendere che la partita che comincia non si vince col torcicollo. E' tempo di capire che la storia e' storia e la politica e' politica e che al popolo non frega assolutamente nulla di quello che pensiamo di sessanta o settanta anni fa. Oggi, il problema e' il futuro, modernità di linguaggio e' quello che si impone. Farsi capire. In campo ci sono molte strade e noi dobbiamo aprire una discussione che non si chiuderà in una sola giornata di lavori. Se serve anche con un congresso, ma deve servire a uscire dall'impasse. Altrimenti lo si fa alla scadenza statutaria. In campo ci saranno varie ipotesi, spero tutte meritevoli di una discussione seria, che non si riduca a slogan più o meno da comizio (che sappiamo fare tutti). Il mio e' un richiamo all'umiltà' e alla capacità di ascoltarsi. Sapendo che alcuni percorsi non li condivido e che – conclude Storace - nel caso occorrerà individuare chi li vorrà fare al posto mio”. - (PRIMAPRESS)