Boldrini: «Europa, inclusione e partecipazione»
- di Eugenio Sorrentino
- in Politica
(PRIMAPRESS) - BERGAMO - Europa, inclusione e partecipazione. Sono i tre capisaldi che Laura Boldrini, presidente della Camera, ha indicato alla platea di studenti convenuti al Teatro Donizetti di Bergamo nell'ambito del ciclo di conferenze "Molte fedi sotto lo stesso cielo" promosso dalle Acli. L'intervento ha richiamato le grandi sfide che chiamano in causa l'Europa e che non può lasciarci indifferenti:
cambiamento climatico, flussi migratori, politiche energetiche, reti digitali.
Gli Stati Uniti d'Europa non sono un'utopia - ha detto Laura Boldrini -
Occorre rimuovere visioni le tecnicistiche e per questo serve l'Europa 2.0 in cui ci sia spazio per farsi strada ed essere partecipativi. Per introdurre il concetto di inclusione Laura Boldrini ha richiamato l'articolo 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno uguale dignità....". Invece assistiamo a crescita diseguaglianza, aumentata in Italia tre volte più rispetto alla media dei Paesi OCSE - ha aggiunto - La crisi economica si è accanito su chi era già povero, ovvero a basso reddito. Il 53% italiani nasce in un ceto sociale e non ne esce. Dobbiamo fare ripartire l'ascensore sociale, fermo nel nostro Paese dagli anni '80 - ha concluso. - (PRIMAPRESS)
cambiamento climatico, flussi migratori, politiche energetiche, reti digitali.
Gli Stati Uniti d'Europa non sono un'utopia - ha detto Laura Boldrini -
Occorre rimuovere visioni le tecnicistiche e per questo serve l'Europa 2.0 in cui ci sia spazio per farsi strada ed essere partecipativi. Per introdurre il concetto di inclusione Laura Boldrini ha richiamato l'articolo 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno uguale dignità....". Invece assistiamo a crescita diseguaglianza, aumentata in Italia tre volte più rispetto alla media dei Paesi OCSE - ha aggiunto - La crisi economica si è accanito su chi era già povero, ovvero a basso reddito. Il 53% italiani nasce in un ceto sociale e non ne esce. Dobbiamo fare ripartire l'ascensore sociale, fermo nel nostro Paese dagli anni '80 - ha concluso. - (PRIMAPRESS)