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VINO, LE PICCOLE ISOLE SI PRESENTANO INSIEME AL VINITALY 2012

ROMA – Dalla più nota a quella meno conosciuta per la produzione vinicola ci sono quasi tutte, le piccole isole italiane si presentano insieme, in uno spazio unico, al Vinitaly 2012 per cominciare a recitare un ruolo nel panorama enoico nazionale. Lo stand F2 del Padiglione 7 vedrà coinvolte ben 17 cantine provenienti da dieci isole (Capraia, Capri, Elba, Giglio, Ischia, Lipari, Pantelleria, Ponza, Salina e San Pietro) e sarà sicuramente una delle attrazioni più interessanti di questo appuntamento veronese.alt
Il progetto fa capo ad un’idea, quella della “viticoltura eroica”, che viene declinata in terreni, climi e vitigni diversi per una varietà davvero incredibile pur mantenendo lo stesso un filo conduttore unico come quello della fatica e delle difficoltà. Le viste a strapiombo sul mare, per esempio, nella loro bellezza nascondono l’enorme lavoro necessario a coltivare la vite sui terrazzamenti, già questi bisognevoli di cure sapienti e lunghe. In più le piccole isole italiane possono vantare il maggior numero di produzioni a “piede franco”, ovvero non innestate su vite americana, stratagemma utilizzato in Europa dopo l’epidemia di fillossera che distrusse i vitigni autoctoni. Insomma quando si parla di vini della tradizione sono le piccole isole più di qualsiasi altro territorio a poter dire la propria. Sulle nostre tavole vediamo da tempo arrivare vini più o meno famosi, come lo Zibibbo di Pantelleria, il Moscato dell’Elba, la Malvasia delle Eolie, l’Ansonica del Giglio, il Greco di Capri, la Biancolella e il Per’ é Palummo di Ischia, il Vermentino di San Pietro, ma senza conoscere forse le zone dove vengono prodotti e a quale prezzo. La necessità di uno sforzo comune è insita nella particolarità delle produzioni di queste aziende, frutto quasi sempre di tradizioni familiari e in ogni caso espressione di un territorio più che di un investimento dato che, viste le difficoltà, il guadagno in queste cantine è sempre a rischio. Tra i fautori di questo movimento c’è sicuramente Andrea D’Ambra (D’Ambra Vini d’Ischia), tra gli esponenti più attivi e storicamente impegnato nella scoperta delle tradizioni comuni alle piccole isole, ma poi – per fortuna – ci sono anche tanti giovani, come i fratelli Giovanni e Simone Rossi della ormai famosissima, purtroppo per altri motivi, Isola del Giglio. L’azienda Fontuccia dei fratelli Rossi è partita infatti pochi anni fa, totalmente gigliese nella produzione e nella struttura, e vuole rappresentare anche un modello di sviluppo per una comunità che vede i giovani trasferirsi e l’isola rivivere solo nei mesi estivi. Stessa situazione, a grandi linee, quella dell’isola di San Pietro, sulla costa sarda, rappresentata al Vinitaly dall’azienda U Tabarka Tanca Gioia (Carloforte). Molto più conosciuta invece la realtà di Carlo Hauner a Salina, che tuttavia sarà presente nello stand con le “consorelle” delle altre isole. In particolare ci saranno anche La Piana (Capraia), Solaria (Capri), Acquabona (Elba) Cecilia isola d’Elba, La Fazenda (Elba), Altura (Giglio), La Pietra di Tommasone (Ischia), Pietratorcia (Ischia), Giardini Arimei (Ischia), Cenatiempo (Ischia), Tenuta di Castellaro (Lipari), D’Ancona (Pantelleria), Antiche Cantine Migliaccio (Ponza).

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