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VINO, I ROSATI AL CONCORSO NAZIONALE CON 350 ETICHETTE DA 18 REGIONI

ROMA – Non è più un vino di categoria inferiore o limitato ad una parte dell’Italia, il rosato è un prodotto che invece sta conquistando pubblico e critica fino a meritarsi un Concorso enologico nazionale dedicato che si è concluso lo scorso sabato 5 maggio a Otranto. Nel Castello Aragonese sono state premiate le migliori etichette scelte tra i 350 campioni arrivati da ben 18 regioni d’Italia, un bel risultato per gli organizzatori del concorso ovvero Regione Puglia, Accademia Italiana della Vite e del Vino, Assoenologi e  Unioncamere Puglia. Proprio il tacco dello stivale rappresenta da sempre una terra di rosati, una grande tradizione che però non ha raggiunto il massimo dei punteggi andato infatti a vini abruzzesi, almeno nella categoria principale dei vini fermi. Altro settore poi in larga crescita all’interno del segmento è quello delle bollicine, il rosé in questo caso è da sempre una categoria ricercata e apprezzata. Ma andiamo nel dettaglio dei premi vinti, per la categoria “Vini tranquilli Doc e Dop” successo dell’Abruzzo con i primi tre gradini del podio dedicati al Cerasuolo: 1° Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2011 (Caldora Vini, Ortona, Chieti) 2° Cerasuolo d’Abruzzo Doc 2012 (Farnese Vini, Ortona, Chieti) e 3° Cerasuolo d’Abruzzo Doc “Colle Cesi” 2011 (Cantina Sangro, Fossacesia, Chieti) sebbene quello più basso in coabitazione con il Salice Salentino Rosato Doc “Rosalbore” 2010 (Coop Produttori San Pancrazio, Brindisi). Per i “Vini rosati tranquilli IGT-IGP” ancora Abruzzo al primo e al terzo posto, seconda la Puglia: 1° Terre di Chieti IGT Rosato “Mallorio” 2011 (Olearia Vinicola Orsogna, Orsogna, Chieti) 2° Puglia IGT Rosato 2011 (Società Agricola Polvanera, Gioia del Colle, Bari) e 3° Histonium IGT Rosato “Vird vird” (Vitivinicola del Casale, Vasto, Chieti). Passando ai “Vini rosati frizzanti DOC-DOP” si sale un po’ nelle vigne italiane, dal terzo posto di Modena e ancora più a nord: 1° Oltrepò Pavese Doc Pinot nero rosato frizzante 2011 (Terre d’Oltrepo’. Casteggio, Pavia), 2° Lambrusco di Sorbara Doc Rosato frizzante amabile “Amorosa” (Cantina Sorbara, Modena) e 3° Lambrusco di Modena Doc rosato frizzante semisecco “Rosa di primavera” 2011 (Cantina Sorbara, Modena) mentre per i “Vini rosati frizzanti IGT-IGP si va soprattutto nel trevigiano: 1° Pinot Nero Rosato frizzante (Azienda Agricola Testori Quinto e Pietro, Santa Maria della Versa, Pavia) 2° Veneto IGT Rosato Frizzante 2011 (Cantine Maschio di Cantine Riunite, Visnà di Vazzola, Treviso) e 3° Marca Trevigiana IGT Raboso Frizzante 2011 (Le Rive di Bonato Andrea e Luigi, Ponte di Piave, Treviso). Ancora nord per i “Vini rosati spumanti DOC”: 1° Bardolino Doc Chiaretto Spumante Brut (Vigneti Villabea, Calmasino di Bardolino, Verona), 2° Garda Doc Spumante Brut Rosé 2011 (Avanzi Agricola srl, Manerba del Garba, Brescia) e 3° Bardolino Doc Chiaretto Spumante Brut “Graffio” 2011 (Cantina Caorsa, Affi, Verona) pari merito con Franciacorta DOCG Brut Rosé “La Santissima” 2009 (Castello di Gussago La Santissima, Gussago, Brescia). Per finire i premiati tra i “Vini rosati spumanti VSQ” con una bella affermazione della Puglia in mezzo a diversi cugini del nord: 1° Moscato Malvasia VSAQ Dolce “Lounge” 2011 (Astoria Vini, Crocetta del Montello, Treviso) 2° Vino Spumante di Qualità Brut Rosé Metodo Classico (Cantine Rosa del Golfo, Alezio, Lecce) 3° Incrocio Manzoni 13.0.25 Rosato VSQ Extra Dry 2011 (Bortolin Gregorio, Vini Ca’ Salina, Valdobbiadene, Treviso) pari merito con Vino Spumante di Qualità Brut Riserva Millesimato “Filanda Rosé” 2010 (Bortolomiol Spa, Valdobbiadene, Treviso).
Alla premiazione sono intervenuti il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Mario Catania e l’assessore alle Risorse Agroalimentari Regione Puglia Dario Stefàno che hannoalt dato vita a un documento per la costituzione di una Fondazione per la tutela e la valorizzazione dei vini rosati patrocinata dal Ministero. “’E’ grazie al saper fare dei nostri imprenditori, – ha commentato il Ministro Catania – che sono capaci di coniugare tradizione e innovazione, che il patrimonio enologico italiano si è saputo affermare a livello internazionale puntando su elementi vincenti, quali una varietà e un’identità territoriale uniche al mondo”.
Innovazione evidenziata anche da una singolare coincidenza, i primi due vini nella categoria principale, ovvero i “Vini tranquilli DOC e DOP” sono entrambi chiusi con tappi alternativi al sughero.

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