ROMA – Dal prossimo 25 settembre nelle sale italiane arriva il film “La Voce di Hind Rajab” (“Ṣawt al-Hind Rajab”), recentemente premiato con il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria alla 82ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ed ora distribuito da I Wonder Pictures.
Il lungometraggio, scritto e diretto dalla regista tunisina Kawthar ibn Haniyya, ha ricevuto più di 23 minuti di un lungo applauso per questa storia che non ha nulla di finzione.
A Gaza, 29 gennaio 2024, nel pieno del genocidio dello Stato d’Israele in Palestina, si muove la vicenda del film con due personaggi che non appaiono mai in camera, ma di cui si sente solo la voce (da cui il titolo).
Liyan Hamada e Hind Rajab sono due cuginette, rispettivamente di quindici e cinque anni, nascoste dentro una macchina e attorniate di cadaveri, ferite e sanguinanti. Si trovano così perché l’IDF ha deciso di sterminare parte della loro famiglia.
Dalla vettura parte una chiamata disperata alla mezzaluna rossa, con sede a Ramallah. Qui, dove ha luogo tutta la trama, ci sono vari operatori, ma quattro sono i nostri protagonisti. Due donne: Rana, ragazza femminile, materna, sensibile, religiosa e dunque velata; e Nisreen, invece più pragmatica, stoica, concreta. Due uomini: Omar, impulsivo, emotivo, frettoloso, a tratti irascibile, e in generale poco fiducioso nelle autorità; e Mahdi, che di mestiere si occupa del coordinamento fra i soccorsi e l’esercito israeliano, ed è necessariamente più paziente e riflessivo, prudente, ma a volte anche nevrotico ed incapace di gestire il team.
Il possibile propendere naturale dell’uomo alla guerra è un istinto inconscio che la regista registra come possibilità di ogni latitudine comprese quelle di chi appartiene alla sua etnia ed è vittima inerme di un conflitto. In un momento di stallo, infatti, dopo una lite Omar e Mahdi si riappacificano giocando al telefonino, l’uno contro l’altro via bluetooth.
Sull’onestà dell’indagine psicologica di Kawthar ibn Haniyya non si può eccepire nulla e altrettanto sembra valere per la sua ricostruzione storica.
Una storia vera di Gaza arriva al cinema con “La voce di Hind Rajab” premio Leone d’Argento a Venezia

