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A Montone, il viaggio nell’Umbria gourmet alla Locanda del Capitano dello chef Giancarlo Polito

  • di Paolo Silvestrelli
  • in Wine&Food
A Montone, il viaggio nell’Umbria gourmet alla Locanda del Capitano dello chef Giancarlo Polito
(PRIMAPRESS) - MONTONE (PERUGIA) - Nel cuore dell’Umbria tra Città di Castello ed Umbertide, nell’Alta Valle del Tevere, il piccolo borgo medievale di Montone, che lo scorso anno aveva conquistato la bandiera arancione del Touring Club, custodisce una delle più affermate realtà della gastronomia umbra che ha fatto dei prodotti del territorio un marchio della ristorazione gourmet. Eppure lo chef e proprietario della Locanda del Capitano, Giancarlo Polito ha un Dna salentino e l’Umbria è stata una scelta di vita maturata insieme al suo socio Paolo Morbidoni, (Presidente della Strada dell’Olio Dop Umbria e Coordinatore delle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria). Una coppia di ambasciatori del gusto di una regione che non ha nulla da invidiare alle vicine Toscana e Marche. Ed è questo che ha fatto della Locanda del Capitano e del ristorante Tipico due realtà iconiche di questo territorio. La locanda ha ridato anima ad un’antica dimora del 1100 che fu la casa del Capitano di Ventura Braccio Fortebracci e oggi l’austerità della storica costruzione si è stemperata nella calda atmosfera di una maison de charme che una stampa internazionale ha fatto entrare nei taccuini di viaggio di mezzo mondo. Alla locanda del Capitano, il “main restaurant”, considerato il salotto dello chef, raccolto e dallo stile classico, va in scena la ricerca di Polito fra i piccoli produttori del territorio da trasformare in piatti di seduzione, dall'altro c’è “Tipico - Osteria dei sensi”, la cucina più immediata, legata alla prima da quel filo rosso di appassionante ricerca delle tipicità locali di cui è ricca tutta l’Umbria. Polito non ama sorprendere con i contrasti eccessivi ma con le armonie di cromie e sapori nel piatto rivelando un’anima creativa anche nella presentazione. La battuta di Chianina “Etrusco” con tartufo e tuorlo croccante crea la suggestione di un quadro di Mondrian come pure il piccione laccato al miele di castagno con coulis di ciliegie e cipolla caramellata che fanno parte del menù gourmet. Se la lista degli olii è un viaggio tra l’amaro, il piccante e i sentori fruttati, la carta dei vini è muscolare. Tenerla in mano ha bisogno di un leggio…..oltre 500 etichette partendo da una solida selezione umbra per spaziare nell’universo mondo di piccoli produttori d’eccellenza. - (PRIMAPRESS)