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Dopo il Covid cresce la domanda di aiuto psicologico dei giovani. Il bonus-psicologo diventa strutturale

Dopo il Covid cresce la domanda di aiuto psicologico dei giovani. Il bonus-psicologo diventa strutturale
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il Covid, nella sua forma pandemica, sembra essere scomparso e a confermarlo sono anche i numeri del Ministero della Salute e dell’Oms. “Ma non si può dire che non abbia lasciato qualche strascico un po’ meno visibile e non a livello di virus”. Ad affermarlo è la psicologa clinica, esperta nel trattamento di dipendenze e della riprogrammazione esistenziale, Angela De Amicis. “Disturbi dell’umore, disturbi d’ansia declinati tra ansia sociale e attacchi di panico ed agorafobia ed infine i disturbi alimentari sembrano essersi statisticamente acutizzati”, rileva la professionista con lo studio situato nel cuore del quartiere Prati a Roma. “L’isolamento forzato, l’allontanamento dai gruppi relazionali, il drastico cambiamento delle abitudini e degli stili di vita, specialmente nei più giovani, ha creato un forte senso di incertezza generato da sentimenti di solitudine, vuoto, tristezza. Fattori scatenanti, talvolta, di una importante caduta depressiva che si possono ‘leggere’ con cambi improvvisi d’umore, calo di concentrazione, colpevolizzazioni frequenti, la perdita di piacere per hobby abituali o la diminuzione del desiderio sessuale. In recenti sedute di consulenza psicologica con gruppi di lavoro aziendali - continua la dottoressa De Amicis - i recruiters hanno lamentato un calo verticale di invio di curriculum lavorativi. Il motivo? La preoccupazione di ricevere un rifiuto in un momento del loro equilibrio instabile che peserebbe come un macigno. Si rafforza così una platea di giovani che non cercano lavoro ed entrano in quella categoria che definiremmo di ‘scoraggiati’, con una parte di responsabilità anche da parte delle aziende che non hanno la delicatezza di inviare una semplice risposta di corretta ricezione, e di buina sorte altrove, come se le richieste di lavoro finissero dentro una sorta di buco nero. Così, anche per un terapeuta diventa difficile ricostruire un tessuto di positività quando con gli skills e i master presentati potresti tappezzare un’intera parete ma non servono nemmeno ad ottenere un “in bocca al lupo””. Quest’ultimo atteggiamento da parte delle aziende, dunque, potrebbe rafforzare la percezione di avere a che fare con un sistema non scardinabile, una sorta di muro di gomma che finisce con l’accrescere il senso di scoramento e quindi per aumentare il numero degli scoraggiati? “Certo - risponde De Amicis -  perché o sei resiliente come i professori disoccupati del film “Smetto quando voglio” o per chi è entrato già in una forma depressiva avanzata si tratta di acuire maggiormente le fragilità. Ma ci sono anche casi in cui bisogna intervenire costruendo ‘un locus of control interno’, cioè l’abitudine di controllare gli eventi della propria vita raccogliendo dati ed informazioni utili ad inquadrare in maniera complessiva il problema per potersi avvicinare alla valutazione più appropriata ai fini della migliore gestione. In fondo non è molto diverso da quando i ragazzi conoscono un partner o una persona con la speranza che potrà essere un amico/a di cui fidarsi per sempre. Le delusioni maggiori arrivano quando si saltano completamente i passaggi della conoscenza analizzando comportamenti e segnali ma per la fretta di ‘avere un amico’ le valutazioni  esperenziali/emotive diventano superficiali ed approssimative per poi addebitare il tutto solo a una responsabilità esterna”. Con una delle misure del decreto Milleproroghe il governo precedente aveva introdotto un bonus di 600 euro per i disagi psicologici creati nel post-pandemia. E nella Legge di Bilancio 2023 è stato riconfermato anche da questo governo con un contributo massimo di 1.500 euro. Significa che i postumi della pandemia sono ancora evidenti? “Uno stato depressivo, se non curato, può protrarsi nel tempo e peggiorare - spiega De Amicis - e questo decreto ha contribuito a scoperchiare un ‘Vaso di Pandora’, tanto che le misure previste non sembrano poter essere sufficienti, in base all’esperienza che abbiamo raccolto fin qui”. - (PRIMAPRESS)