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Rapporto Censis 2024: preoccupazione per Pil, sanità, immigrazione e scenari MediOriente

ROMA - Il Rapporto Censis appena pubblicato mostra una grande preoccupazione degli italiani per gli instabili scenari internazionali ma anche per i cambiamenti climatici e l'impatto delle migrazioni sul Paese. Per il 49,6% degli italiani il futuro sarà condizionato dal cambiamento climatico,per il 46% dall'esito del conflitto in M.Oriente,per il 45,7% dal rischio di crisi economiche e finanziarie globali. Il 45,2% teme le conseguenze del conflitto in Ucraina e il 35,7% è preoccupato dalle migrazioni. Il 57,4% si sente poi minacciato dagli stili di vita dei migranti.Da segnalare inoltre:in 10 anni spesa sanitaria privata salita del 23%.Inoltre: aumentano gli occupati…
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EY: i dati trimestrali della società di consulenza vedono il PIL in crescita dello 0,7% e inflazione all’1,3% nel 2024

MILANO - I risultati emersi dalla nuova edizione dell’EY Italian Macroeconomic Bulletin, l’analisi trimestrale della società di consulenza contabile globale che – a partire dallo studio delle principali variabili macroeconomiche e sulla base di un modello macro-econometrico proprietario – fornisce previsioni a medio termine per l'economia italiana e in questa edizione anche per le macroregioni. EY prevede una crescita del PIL dello 0,7% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025, con un tasso di inflazione che si ridurrà dal 5,6% nel 2023 all’1,3% nel 2024, per portarsi all’1,9% nel 2025.Nel documento trimestrale si rilevano anche forti eterogeneità all’interno delle macroregioni: Nord e Mezzogiorno hanno superato i…
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Pil Italia: le previsioni in rialzo di Bankitalia che da +0,6% sale a +1,3 nel 2023

ROMA - Banca d'Italia aggiorna le stime sulla crescita, è rivede al rialzo a +1,3% il Pil che a gennaio era stato previsto in salita solo di +0,6%. Riviste invece al ri- basso le attese sul successivo biennio, al più 1% sul 2024 e al più 1,1% sul 2025 (sei mesi fa prevedeva +1,2). La crescita è rivista al rialzo nel '23 grazie all'andamento migliore delle attese nel primo trimestre, afferma Bankitalia,e al ribasso nel biennio 2024/25, per via di un più forte deterioramento delle condizioni finanziarie. Migliorano inflazione e mercato del lavoro.
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Pil Italia: le previsioni in rialzo di Bankitalia che da +0,6% sale a +1,3 nel 2023

ROMA - Banca d'Italia aggiorna le stime sulla crescita, è rivede al rialzo a +1,3% il Pil che a gennaio era stato previsto in salita solo di +0,6%. Riviste invece al ri- basso le attese sul successivo biennio, al più 1% sul 2024 e al più 1,1% sul 2025 (sei mesi fa prevedeva +1,2). La crescita è rivista al rialzo nel '23 grazie all'andamento migliore delle attese nel primo trimestre, afferma Bankitalia,e al ribasso nel biennio 2024/25, per via di un più forte deterioramento delle condizioni finanziarie. Migliorano inflazione e mercato del lavoro.
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Pil Italia: le previsioni in rialzo di Bankitalia che da +0,6% sale a +1,3 nel 2023

ROMA - Banca d'Italia aggiorna le stime sulla crescita, è rivede al rialzo a +1,3% il Pil che a gennaio era stato previsto in salita solo di +0,6%. Riviste invece al ri- basso le attese sul successivo biennio, al più 1% sul 2024 e al più 1,1% sul 2025 (sei mesi fa prevedeva +1,2). La crescita è rivista al rialzo nel '23 grazie all'andamento migliore delle attese nel primo trimestre, afferma Bankitalia,e al ribasso nel biennio 2024/25, per via di un più forte deterioramento delle condizioni finanziarie. Migliorano inflazione e mercato del lavoro.
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Ocse: “Bene il trend dell’Italia ma l’attuazione del Pnrr sarà determinante per il Pil”

PARIGI - Bene il trend economico dell'Italia ma gli occhi sono puntati sulla gestione dei fondi del PNRR. A dirlo è l'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OCSE). "I ritardi nell'attuazione del Pnrr potrebbero ridurre la crescita del Pil dell'Italia": è l'avvertimento dell'Ocse nell'Economic outlook 2023. Per l'Ocse "la rapida attuazione di riforme strutturali e piani d'investimento pubblico nel Pnrr sarà fondamentale per sostenere l'attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine".Inoltre: "L'orientamento di bilancio leggermente restrittivo appare ampiamente appropriato" e andrà "consolidato per porre fine al problema rapporto debito/Pil".
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Ocse: “Bene il trend dell’Italia ma l’attuazione del Pnrr sarà determinante per il Pil”

PARIGI - Bene il trend economico dell'Italia ma gli occhi sono puntati sulla gestione dei fondi del PNRR. A dirlo è l'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OCSE). "I ritardi nell'attuazione del Pnrr potrebbero ridurre la crescita del Pil dell'Italia": è l'avvertimento dell'Ocse nell'Economic outlook 2023. Per l'Ocse "la rapida attuazione di riforme strutturali e piani d'investimento pubblico nel Pnrr sarà fondamentale per sostenere l'attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine".Inoltre: "L'orientamento di bilancio leggermente restrittivo appare ampiamente appropriato" e andrà "consolidato per porre fine al problema rapporto debito/Pil".
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Ocse: “Bene il trend dell’Italia ma l’attuazione del Pnrr sarà determinante per il Pil”

PARIGI - Bene il trend economico dell'Italia ma gli occhi sono puntati sulla gestione dei fondi del PNRR. A dirlo è l'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OCSE). "I ritardi nell'attuazione del Pnrr potrebbero ridurre la crescita del Pil dell'Italia": è l'avvertimento dell'Ocse nell'Economic outlook 2023. Per l'Ocse "la rapida attuazione di riforme strutturali e piani d'investimento pubblico nel Pnrr sarà fondamentale per sostenere l'attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine".Inoltre: "L'orientamento di bilancio leggermente restrittivo appare ampiamente appropriato" e andrà "consolidato per porre fine al problema rapporto debito/Pil".
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Rapporto Energia Ispra 2023: in Italia i consumi più bassi d’Europa

ROMA - In Italia, il consumo di energia per unità di PIL si riduce del 16% dal 2005 al 2021, mentre le emissioni di gas serra per unità di PIL si riducono del 27,2%. Analogamente, diminuiscono dal 2005 le emissioni di gas serra per unità di energia consumata in tutti i principali settori produttivi: da un -6,6% per l’agricoltura a -14,1% per l’industria. Lo scrive l'Ispra nel suo Rapporto 2023 sull'energia.Sul fronte delle fonti rinnovabili l’Italia è seconda solo alla Svezia tra i principali Paesi Europei, in termini di quota di consumo interno lordo di energia da fonti rinnovabili. La…
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