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Emergenza sanitaria: il futuro del SIS 118 disegnato dal rinnovato presidente Mario Balzanelli

  • di Paolo Silvestrelli
  • in Italia
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il XIXº Congresso Nazionale della Società Italiana Sistema 118 (SIS118) che si è concluso nei giorni scorsi a Sabaudia (Latina), ha mostrato il volto innovativo e tecnologico del servizio di emergenza ma ha anche evidenziato la sua posizione di "cenerentola" nel sistema sanirtario nazionale evidenziando i forti contrasti che sistono a livello normativo. Nella relazione conclusiva di Mario Balzanelli, appena rieletto alla presidenza nazionale per il prossimo biennio 2022-2024, sono state indicato tre linee programmatiche che abbiamo voluto approfondire con una intervista. 
D. Dott. Balzanelli lei ha parlato di  Sistema, Assistenza e Innovazione. Ci vuole spiegare come si svilupperano questi tre asset delineati?
Su tutto c'è l'urgenza di varare la riforma legislativa del Sistema di Emergenza Territoriale Nazionale, che sia intanto concretamente valorizzativa di tutte le figure professionali che operano nel 118. Gli operatori del Sistema 118 nazionale meritano di essere riconosciuti e tutelati ai diversi livelli identitario, di ruolo specifico e di impianto contrattuale per la valenza determinante che, nella logica di Sistema, anzi di Macrosistema, quale il 118 è, ciascuno svolge: medici, infermieri, autisti-soccorritori. Di pari importanza è la definizione del modello organizzativo del Sistema 118 cui, parametri di elevata complessità gestionale alla mano, va riconosciuta la dignità di macrostruttura dipartimentale autonoma del territorio. Consideriamo, in questo caso, che l'organizzazione in dipartimenti è prevista quale obbligatoria per tutte le Aziende Sanitarie dal DLgs 502/92, e dunque va declinata ai duplici livelli di carattere provinciale e regionale con lo strumento dei percorsi appropriati clinici-diagnostici e terapeutici.  
D. Quando parla della linea programmatica dell'assistenza a che cosa si riferisce in particolare? 
E' indispensabile continuare ad assicurare, come è stato fatto sino ad ora, che chi richieda il soccorso per una persona che si trovi in imminente pericolo di perdere la propria vita venga messo immediatamente nelle condizioni di parlare immediatamente con la Centrale Operativa del 118, e quindi di essere soccorso con le maggiori probabilità di salvezza, senza alcuna assurda artificiosa perdita di tempo e quindi, perdita di sostanziali, chances di sopravvivenza nei casi critici. Urge, di conseguenza, varare anche la riforma del 112, ossia del modello applicativo nazionale del numero unico per le emergenze che l'Unione Europea sancisce, con estrema chiarezza, debba essere essere introdotto parallelamente agli altri numeri di emergenza nazionali e non in sostituzione degli stessi, come inspiegabilmente accade in Italia (in Francia oggi i francesi hanno il 112 ma accedono al SAMU, che è il loro Sistema di Emergenza Sanitaria, con il numero 15). Questo significa,  a livello legislativo, lasciare in attività il numero 118 o, al massimo, in via comunque subottimale, innovare il modello di funzionamento del 112 mediante introduzione del meccanismo di preselezione diretta, ossia facendo accedere con messaggio registrato chi chiami all'opzione 1, emergenza sanitaria (oltre l'80% delle richieste di soccorso al 112 sono inoltrate per problemi acuti sanitari), in modo da limitare al massimo le perdite di tempo, ben maggiori, che si documentano con il modello attuale, bocciato a livello continentale da European Resuscitation Council nel 2021. Per far fronte all'emergenza pandemica, ricordo che siamo nell'"age of pandemics", il 118 non deve mai più trovarsi sprovvisto di mezzi e di attrezzature. Significa, in pratica, da parte del Governo, finanziare in modo adeguato il 118 nazionale, a livello di tutti i territori regionali, secondo le necessità logistiche ed operative, di continuo crescenti, del servizio, che si configura quale servizio essenziale dello Stato, rettificando la programmazione sanitaria del PNRR in cui il 118, dopo aver fatto la differenza in questi anni drammatici di pandemia, è stato completamente dimenticato, come se non esistesse, come se il Sistema della vera prima linea possa considerasi "il sistema fantasma" della Sanità nazionale. Lavorare per una migliore qualità dell'assistenza ai malati acuti e critici significherà per la SIS118 intensificare e varare, in questi 2 anni, tutti i percorsi formativi e di addestramento dedicati agli operatori, in conformità alle conoscenze ed alle competenze sancite dallo stato dell'arte internazionale.
D. Di innovazione avete parlato a lungo anche nel congresso sopratutto per alcune novità a cui state lavorando da tempo.
E' la corsa con il tempo e la risposta ad una emergenza che ci chiede di utilizzare tutti quegli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. Le Centrali Operative del 118 devono essere connesse con tutti gli scenari critici, con i mezzi di soccorso e con gli equipaggi, e devono poter assicurare in tempo reale percorsi clinici - diagnostici - terapeutici di telemedicina, teleassistenza, telediagnosi e telemonitoraggio. SIS118 comunica che il prossimo biennio sarà dedicato alla prima fase del progetto di sperimentazione in tema di cardioprotezione aerea e di supporto aereo alla rianimazione avanzata del paziente critico denominato SEUAM (Sanitary Urban Air Mobility) che prevede l'invio di droni iperveloci da parte delle Centrali Operative118, teleguidati da remoto da operatori specializzati, sugli scenari ad elevata criticità clinica (arresto cardiaco, shock emorragico, intossicazioni acuti, eventi non convenzionali, ricerca del paziente in ambienti ostili), in grado di portare, a seconda delle specifiche necessità cliniche e terapeutiche, defibrillatori automatici, emoderivati (sangue / plasma), farmaci, antidoti, attrezzature ma anche organi da trapiantare e campioni biologici. Nella prima metà di maggio è in arrivo APTERON, un drone salva-vita realizzato su specifiche richieste del SIS 118, dall'industria aerospaziale CALTEC, partner tecnico di SEUAM. - (PRIMAPRESS)