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Festival del Giornalismo: dalle voci degli inviati di guerra in Ucraina agli algoritmi dei media

(PRIMAPRESS) - PERUGIA - La prima giornata del XVI Festival Internazionale del Giornalismo, tornato in presenza, non poteva che essere caratterizzata dalle tante pieghe del conflitto in Ucraina.  Saranno infatti presenti (se possibile di persona, oppure in collegamento) giornalisti di Kyiv Independent e del sito russo Meduza. Realtà dell’informazione separate dallo scoppio della guerra, unite dal desiderio di raccontare a ogni costo quello che accade. Accenderemo i riflettori anche su Yemen e Afghanistan, scenari di guerra e oppressione che troppo facilmente scivolano via nell’agenda mediatica, attraverso le voci dirette di chi vive o è a stretto contatto con quelle zone.
Si parlerà di emergenza climatica e della grande industria negazionista con Michael Mann, uno dei più importanti climatologi al mondo. La giornalista indiana Rana Ayyub porterà infine a Perugia una testimonianza sulla crescente violenza del nazionalismo indiano e sulle sue persecuzioni ai danni della stampa. Nel suo instancabile sforzo per la verità Ayyub è stata più volte vittima di massicce campagne di odio online. Nella centralità che da sempre rivestono per il Festival libertà di espressione e diritti umani, non poteva mancare il processo a Julian Assange e le sue conseguenze per l’informazione: sarà nostra ospite Stella Moris, avvocata e compagna del fondatore di WikiLeaks.
Spazio inoltre alle grandi inchieste internazionali che mostrano la forza del giornalismo collaborativo e i punti più oscuri del potere politico e economico. Come il Pegasus Project, lo scandalo che ha rivelato lo spionaggio di molteplici governi ai danni di attivisti, giornalisti e uomini d’affari attraverso programmi di spyware dell’azienda privata Pegasus. Gli Suisse Secrets: il più grande leak della storia a coinvolgere una delle principali banche svizzere, recapitato in forma anonima al giornale tedesco Süddeutsche Zeitung. Oltre 18mila conti bancari hanno svelato come, sfruttando il sistema giuridico svizzero e le leggi bancarie, persone di potere od organizzazioni criminali di tutto il mondo schermassero i propri capitali da ogni forma di controllo. I Pandora Papers, la più grande collaborazione giornalistica della storia: oltre 600 giornalisti al lavoro su 11,9 milioni di file, un lavoro monumentale per mappare l’uso di paradisi fiscali da parte di persone di potere, celebrità, criminali e politici, sottraendo così ingenti fortune al controllo statale.
Tra gli altri argomenti di questa edizione, consultabili sul sito per categorie nella sezione programma: comunicazione scientifica, i nuovi ambiti della professione giornalistica tra intelligenza artificiale e data journalism, libertà di informazione, whistleblowing, diritti umani e attivismo, educazione e scuola. Senza dimenticare gli imperdibili appuntamenti al teatro Morlacchi e quest’anno per la prima volta all’Auditorium di San Francesco, una location di rara bellezza e valore storico-architettonico.
Anche quest’anno saranno accolti giovani volontari uniti dalla passione per la professione giornalistica e dal desiderio di capire le nuove sfide e le innovazioni. Sono oltre 80, provenienti da 10 paesi: Austria, Germania, Grecia, Italia, Kenya, Romania, Spagna, UK, Venezuela e Stati Uniti.
La XVI edizione può contare sulla donazione di Craig Newmark, tra i più importanti filantropi al mondo. Con la sua fondazione, la Craig Newmark Philanthropies è tra i nostri principali - (PRIMAPRESS)