Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV

Aree protette: Regioni poco virtuose. Investono solo 0,0011% del bilancio. Le proposte di Federparchi

  • di RED-ROM
  • in Ambiente
Aree protette: Regioni poco virtuose. Investono solo 0,0011% del bilancio. Le proposte di Federparchi
(PRIMAPRESS) - ROMA - Quali sono gli impegni dei candidati che parteciperanno  al rinnovo dei consigli regionali di Campania, Liguria, Marche, Toscana, Puglia e Veneto? Quanto l’ambiente è entrato nei programmi politici dei candidati? Tutte queste regioni hanno in comune la presenza sul territorio di ampie porzioni di aree protette ma che eventi climatici ed incendi dolosi hanno messo a dura prova. Federparchi avanza ai candidati presidenti delle Regioni, alcune proposte per rendere più efficace la gestione dei parchi e delle aree naturali protette partendo dallo stanziamento dello 0,5% del bilancio, quota minima per allinearsi con il nord dell’Europa e con le politiche sempre più vincolanti di un New Green Deal dettato dall’UE. “Una quota lontana dall’attuale 0,0011%  del Veneto o dello 0,000043% della Campania - come fanno notare da Federparchi.
Che cosa propone Ferderparchi? Nelle regioni ci sono parchi nazionali, regionali, un articolato sistema di zone delle rete Natura 2000 (Sic e Zps) e, in alcuni casi, aree marine protette. Ciascuna di queste realtà ha regime giuridico e organizzazione istituzionale autonoma ma, salvo rare eccezioni, non comunicano fra loro. Serve, invece,  un sistema omogeneo, anche se differenziato istituzionalmente; Il tema parchi e  aree naturali protette non compare quasi mai nell’agenda della Conferenza Stato-regioni, eppure, oltre alla conservazione naturalistica, rappresenta una parte considerevole del territorio,  con importanti indotti economici;  Federparchi lavora per il rafforzamento, collaborando con le regioni,  del  "sistema" dei parchi,  non solo per la tutela della natura (che è e rimane la missione primaria), ma anche per favorire lo sviluppo sostenibile dei territori (turismo slow, mobilità dolce, agricoltura di qualità e prodotti enogastronomici,  attività produttive rigorosamente sostenibili).
“Nel caso Campania - sottolinea ancora Federparchi - Nella programmazione regionale è stata a lungo preclusa la possibilità di accesso ai bandi europei per parchi e riserve naturali. A nostro avviso, invece,  l'accesso ai bandi della nuova programmazione comunitaria premierebbe la capacità progettuale di chi è in grado di operare dinamicamente per la tutela della natura e lo sviluppo sostenibile. In Liguria - continua la nota di Ferderparchi - di recente, si è registrato il rinvio e l’indecisione  nella trasformazione  del parco di Portofino in parco nazionale;  c’è inoltre stato il tentativo di sopprimere il parco Montemarcello Magra. E  servirebbe un tavolo di confronto per sistemare quest’area spesso colpita da disastri provocati da forti perturbazioni”.
Rilevata dalla federazione per la tutela dei parchi anche una dicotomia tra gli obiettivi turistici a favore di nuovi trend nell’outdoor contro l’assenza di una figura per le aree protette. - (PRIMAPRESS)