ROMA – Il Disegno di legge sulla Separazione delle carriere in magistratura ha avuto il via libera del Senato. Il Ddl è passato con 112 sì e 59 no e 9 astenuti con la maggioranza di governo che si è mostrata compatta mentre Iv si è astenuta ed Azione si è divisa. Il No netto è arrivato dall’opposizione. È dunque un sì definitivo in ultima lettura.
Il provvedimento è stato approvato senza modifiche rispetto al testo presentato dal governo. Già preannunciato il referendum confermativo, che dovrebbe svolgersi tra marzo ed aprile.
La modifica dell’ordinamento giudiziario prevede due Csm con membri sorteggiati per ridurre l’influenza delle correnti.
Il ministro della Giustizia Nordio avverte: “Non bisognerà politicizzare il referendum. La magistratura non si aggreghi a forze politiche per farne un pro o contro il governo”.
“Questa non è una riforma della giustizia, non tocca nessuno dei nodi cruciali per migliorare il funzionamento dell’ordinamento giudiziario”. Così
la segretaria del Pd Schlein in conferenza stampa al Senato dopo il via li-
bera alla separazione delle carriere. L’obiettivo, afferma Schlein, era “indebolire l’indipendenza della magistratura tramite la divisione dei Csm”. E le parole si fanno dure nei confronti della premier. “Ora opposizioni al lavoro insieme per il referendum” aggiunge la segretaria del Pd.
“Con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato,vicino ai cittadini. Un traguardo storico.Impegno a favore degli italiani”. Così il premier Meloni.
“Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, con serietà e visione. La parola passa ai cittadini con un referendum confermativo. L’Italia prosegue il cammino di rinnovamento, per il bene della nazione e dei cittadini. Un’Italia più giusta è un’Italia più forte”,dice.
Separazione carriere magistratura: si del Senato. Meloni: “Un traguardo storico”

