ROMA – I referendum abrogativi in Italia del 2025 si terranno domenica 8 e lunedì 9 giugno, in contemporanea al turno di ballottaggio delle elezioni amministrative avvenuti in alcuni Comuni. Sono cinque i referendum che riguardano il tema del lavoro e cittadinanza. Quattro di questi sono stati promossi dalla CGIL e da altre associazioni della società civile, mentre il quinto è stato proposto dal partito Piu Europa con il sostegno di Possibile, PSI, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista . Le proposte di referendum hanno ampiamente superato, con milioni di firme, il limite minimo di 500mila adesioni necessario.
I referendum sono abrogativi, cioè chiedono di cancellare alcune norme per ripristinare le regole precedenti. I cinque quesiti referendari in estrema sintesi sono i seguenti:
- Licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti: Si propone l’abrogazione di uno dei decreti del Jobs act che riguarda il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act. L’obiettivo è ripristinare la possibilità di reintegrazione del lavoratore nel suo posto di lavoro, in tutti i casi di licenziamento illegittimo.
- Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese: Questo quesito mira a eliminare il tetto massimo all’indennità per licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti, consentendo al giudice di determinare l’importo senza limiti predefiniti .
- Contratti a termine: Si propone l’abrogazione di alcune norme contenute nel Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che regolano la possibilità di instaurare contratti a tempo determinato e le condizioni per le proroghe e i rinnovi
- Responsabilità solidale negli appalti: Il quesito chiede l’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore, per gli infortuni sul lavoro derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici .
- Cittadinanza italiana per stranieri: Si propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana .
Da sinistra, c’è il pieno appoggio a tutti e cinque i quesiti”.Lo ha detto la leader Pd,Schlein a La Stampa.”Il governo sta boicottando i referendum”.E su La Russa:”Grave che la seconda carica dello Stato inviti a disertare urne”. Chi nasce o cresce in Italia è italiano: mentre aspettiamo di riuscire ad approvare una legge compiuta,votiamo sì per correggere una norma ingiusta”spiega Schlein.”E sul lavoro è importante votare sì per contrastare la precarietà e aumentare la sicurezza”. “La nostra base condivide quesiti per oltre 90%”. Di opinione diversa è la CISL: La segretaria della Cisl,Daniela Fumarola, non andrà a votare ai referendum dell’8 e 9 giugno.”Ritengo che lo strumento dei referendum non sia adeguato – spiegando – il referendum non è lo strumento giusto.Noi siamo per una riforma organica che coinvolga il Parlamento e le forze social. Rischiamo che la polarizzazione politica di questa votazione riduca tutto alla logica della tifoseria”.”Con questo referendum si guarda con lo specchietto retrovisore, ma il mondo del lavoro è cambiato. Il referendum è sbagliato nel merito”.