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Recovery Plan Italia: domani in CdM la struttura da approvare prima dell’invio a Bruxelles

Recovery Plan Italia: domani in CdM la struttura da approvare prima dell’invio a Bruxelles
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il piano italiano per il Next Generation Eu arriva domani 23 aprile  in consiglio dei ministri con cifre e progetti rivisitati. Mario Draghi negli incontri dei giorni scorsi si era limitato solo ad accogliere le diverse esigenze dei singoli ministri  per poi formulare in queste ore le schede e tabelle che andranno allegate al testo del provvedimento finale di Recovery Plan. il testo non è ancora completo, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi ma hanno già delineato un quadro verosimile di quello che verrà spedito a Bruxelles dopo il via libera del Consiglio dei Ministri.
Il governo presenterà, dunque, un pacchetto complessivo di interventi da 221,5 miliardi. Da un lato ci sono 191,5 miliardi coperti con il Recovery Fund vero e proprio (138,5 per nuovi progetti e 53 per sostituire coperture di progetti già in essere), dall’altro i 30,04 del Fondo complementare alimentato con lo scostamento di bilancio in cui dovranno confluire i progetti “esclusi” dal Piano ma che ritenuti strutturali per il paese. I due fondi - come chiesto da tutti i partiti della maggioranza - avranno le medesime procedure semplificate, con obiettivi intermedi e target, ma le risorse nazionali non avranno obbligo di rendicontazione a Bruxelles e in alcuni casi potranno essere spese oltre il 2026.
Il monitoraggio complessivo sarà consultabile su un sito internet è dunque verrà assicurata una completa trasparenza sulle misure poste in campo. Rispetto alla bozza piuttosto confusa che era circolata con il precedente governo Conte, questa conferma una più efficace struttura in sei asset chiave e 16 substrutture.. Per «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura» sono previsti 42,55 miliardi (38,25 per nuovi progetti), per «Rivoluzione verde e transizione ecologica» 57 (34,6), per «Infrastrutture per mobilità sostenibile» 25,33 (14,13), per «Istruzione e ricerca» 31,88 (24,1), per «Inclusione e coesione» 19,12 (di cui 14,81), per «Salute» 15,63 (12,65). Cifre che portano appunto al totale di 191,5 miliardi. - (PRIMAPRESS)