Morte Abe: le polemiche sull’intelligence giapponese. La pena di morte per l’attentatore
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - TOKYO - L'intelligence giapponese e gli uomini della sicurezza dell'ex premier Shinto Abe, ucciso ieri in un attentato, ora sono sotto accusa per il livello di protezione adottato. Tetsuya Yamagami, il 41enne, ex militare delle Forze di autodifesa che colpito con due colpi di pistola ravvicinati esplosi alle spalle con un'arma artigianale come altre scoperte dalla polizia a casa dell'attentatore. Ma chi è quest'uomo? Viveva in un appartamento a Nara, città dove è avvenuto l'attentato, e aveva lasciato il lavoro a maggio per motivi di salute. "Non ho mai sentito che avesse convinzioni politiche e non riesco in alcun modo a collegarlo all'attacco", ha raccontato un conoscente, stupefatto dall'accaduto. Avrebbe colpito l'ex premier "per odio", secondo le prime ricostruzioni, ma la polizia ha assicurato che - dopo l'arresto - Yamagami ha escluso "motivazioni politiche", parlando di "rancore" contro una presunta e non meglio specificata "organizzazione" che lui pensava essere legata ad Abe. - (PRIMAPRESS)