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Il difficile summit di Bruxelles per il voto unanime del Bilancio pluriennale

Il difficile summit di Bruxelles per il voto unanime del Bilancio pluriennale
(PRIMAPRESS) - ROMA - Che fosse un incontro difficile quello in corso oggi nella prima giornata del Consiglio europeo speciale  a Bruxelles, era più che scontato.
Due giri di interventi dei leader dei paesi membri non sono bastati a delineare un'intesa. I Paesi Bassi insistono perché i piani nazionali di investimento ottengano il via libera all'unanimità degli Stati. Ma la linea non è passata. Il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli già in mattinata aveva dichiarato che il si degli eurodeputati al Bilancio pluriennale non è affatto scontato. Per lasciar sbollire le posizioni ferree dei paesi cosiddetti frugali, il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel aveva sospeso la seduta nel tardo pomeriggio per poi riprenderla alle 20 ma in questo frangente ha tenuto una riunione con ristretta,  con il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, oltre alla presidente tedesca della Commissione europea, Ursula von der Leyen. L’obiettivo era di trovare una nuova strategia per trovare unità.
Dall’Italia c’è molta preoccupazione perché il nostro paese è arrivato al meeting di Bruxelles portando carichi pesanti come una richiesta del premier Conte di estendere lo stato di emergenza e le 411 pagine della Guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, come rilevato dall’Osservatorio sui Conti Pubblici che non offrono un quadro di un buono stato di salute.
“Entro fine mese per il contribuente italiano saranno 246 le scadenze fiscali, di cui 230 versamenti, per circa un totale di una stangata da 33 miliardi solo sulle partite iva - sottolinea il Componente della Commissione bilancio della Camera (FI), Roberto Pella - ed aggiunge che i 155 decreti attuativi del Decreto Rilancio approvati tutti con voto di fiducia, non hanno certo messo in buona luce l’Italia. - (PRIMAPRESS)