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Gas: vola il prezzo in Europa. Da oggi pagamento della fornitura in rubli. Il caso Giappone

(PRIMAPRESS) - MOSCA - Il prezzo del gas vola in Europa. Questa mattina la Borsa di Amsterdam ha aperto a 132 euro. E da questa mattina è scattato il provvedimento del Cremlino che esige il pagamento delle forniture di gas in rubli. Un tecnicismo che porterà a non inflazionare la moneta russa. 
Ieri Paolo Gentiloni, responsabile dell’Economia in Ue aveva affermato che i contratti devono essere rispettati e nei contratti esistenti non c'è obbligo di pagare in rubli. Non ci faremo ricattare da Mosca", ha detto Gentiloni aggiungendo: "è un sistema per aggirare le sanzioni e ricattare l'Europa, ma nulla nei contratti glielo consente".  Sta di fatto che per evitare l’interruzione della fornitura i paesi dipendenti dovranno aprire un conto in euro presso la Gazprom Bank che poi provvederà a fare il cambio in rubli. Una situazione di non facile risoluzione ma anche perché diversi paesi come Germania, Austria e Italia in Europa ma anche il Giappone fanno difficoltà ad assicurare energia al paese.
Il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, aveva deciso settimane fa che non avrebbe abbandonato un progetto russo sul gas già intrapreso da tempo.  Il rapporto affermava che Kishida all'inizio di marzo aveva detto agli alti funzionari che non avrebbe messo a rischio la sicurezza energetica del Giappone e sarebbe rimasto nel progetto del gas naturale liquefatto Sakhalin-2.
Ieri il primo ministro ha riferito al parlamento: “non è nostra politica ritirarsi" da quel progetto russo di GNL. Il Giappone ha preso di mira le banche e gli oligarchi russi con sanzioni, ma di fatto non ha molto margine di manovra per tagliare il gas dalla Russia.  Il paese asiatico è diventato più dipendente dall'energia russa dopo aver chiuso i reattori nucleari in seguito al disastro di Fukushima del 2011. - (PRIMAPRESS)