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Morte Janna Gommelt: ritardo soccorsi? Balzanelli (118) “Noi vittime del rimbalzo delle telefonate”

(PRIMAPRESS) - ROMA - Non si placano le polemiche sui soccorsi per la morte della turista inglese, la 25enne Janna Gommelt, deceduta ad Ostia il 20 gennaio tra le braccia del compagno, Michael Douglas. È proprio quest’ultimo ad aver puntato il dito contro il Sistema di Emergenza Territoriale 118, per essere arrivato a circa 43 minuti dalla chiamata al numero unico del 112. 
“Accade frequentemente che il Sistema 118 venga chiamato in causa come corresponsabile di eventi avversi quando, invece, è esso stesso vittima di alcune disfunzioni”. A dirlo è il presidente del SIS 118 Mario Balzanelli. “Le doppie conversazioni telefoniche, cioè prima al 112 e poi lo smistamento al 118 a volte sono precedute da lunghissime richieste d’informazione a persone che stanno prestando aiuto a soggetti colpiti da malore o infortunati”. Queste dilatazioni di tempo che rimbalzano persone disperate, vanno a discapito dell’intervento del 118 inviato dalla Centrale operativa.
“L'impossibilità della Centrale Operativa di comunicare direttamente con il cittadino che sta richiedendo il soccorso - sottolinea ancora il presidente del 118 Balzanelli -  ne restringe l’efficacia temporale nonostante la Comunità Europea lo preveda a chiare lettere. E ribadisco non è una responsabilità del 118. L'impossibilità di geolocalizzare direttamente il richiedente del soccorso da parte della Centrale Operativa 118, nonostante lo preveda la legge italiana addirittura dal 2010 non è assolutamente riconducibile ad una responsabilità del 118. A tutto questo si aggiunge il cronico insufficiente numero di mezzi di soccorso rispetto alle obiettive necessità”. - (PRIMAPRESS)