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Conflitto Ucraina: le preoccupazioni della Moldavia confermate da Flenchea. Questa sera l’intervista a Presa Diretta (RAI3)

(PRIMAPRESS) - ROMA - A PresaDiretta (Rai3) Alexandru Flenchea, ex vice primo ministro per la reintegrazione nel governo di Ion Chicu, sarà intervistato su una questione che sta preoccupando la Moldavia. Secondo Flenchea tra la Russia e la Transnistria la situazione potrebbe cambiare creare una grave crisi in Moldavia.
“La richiesta di riconoscimento presentata all'ONU dalla Transnistra è qualcosa che era già avvenuto. Ma dato il contesto attuale cambia tutto”. “L'unico motivo per cui la Russia non ha mai riconosciuto la Transnistria in passato è che non confinano direttamente una con l'altra. A differenza della Georgia o del Donbass. Ma ora la Russia ha invaso l'Ucraina e se, Dio non voglia, non ci sarà più un'Ucraina sovrana e indipendente, tra la Russia e la Transnistria allora la situazione potrebbe cambiare e potremmo vivere una grave crisi in Moldavia”.
Queste le parole di Alexandru Flenchea, ex vice primo ministro per la reintegrazione nel governo di Ion Chicu, intervistato da PresaDiretta nella puntata “Ucraina catastrofe umanitaria” in onda questa sera alle 21.20 su Rai3
“Noi siamo un paese neutrale, la nostra Costituzione vieta di far parte di qualsiasi alleanza militare”, spiega Flenchea. “Questa scelta avrebbe dovuto garantirci la sicurezza per il futuro – aggiunge - ma la situazione ora sta cambiando e la Moldovia ora si trova in una situazione estremamente esposta e vulnerabile. Non siamo coperti dall'Ombrello della Nato e quindi nessuno lotterà per noi” 
Sulle paure che la Russia abbia delle ambizioni sulla piccola Moldavia, Flenchea dice: “La vera ambizione di Putin è ricreare l'area di influenza dell'Unione Sovietica sul continente, e certo la Moldavia fa parte di questo progetto. Non so se c'è gia un piano, spero di no, ma sicuramente è nelle sue ambizioni. La migliore possibilità che abbiamo per impedire che i Russi invadano il mio paese è di fermare la guerra adesso, sedersi a un tavolo e ridiscutere da zero nuovi trattati sulla sicurezza della regione”. - (PRIMAPRESS)