Damasco: nella capitale siriana liberata da Assad si cercano i prigionieri del regime a Sednaya
- di RED-ROM
- in Primo Piano

(PRIMAPRESS) - SIRIA - Le squadre di soccorso e i parenti delle persone scomparse con la forza in Siria stanno cercando i loro cari nella famigerata prigione di Sednaya a Damasco.
I media statali russi riferiscono che il deposto presidente siriano Bashar al-Assad è arrivato ieri sera a Mosca a seguito di un accordo con i rivoltosi. Ma le voci non sono state confermate. Confermati, invece gli abbandoni da parte di ambasciatori e staff dei vari paesi da Damasco.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu afferma che le forze israeliane hanno sequestrato una zona cuscinetto nelle alture di Golan occupate in seguito alla presa del potere da parte dell’opposizione in Siria. Israele ha anche effettuato dozzine di attacchi aerei in tutta la Siria portati a segno, molto probabilmente con gli USA. Biden, infatti aveva confermato l'attacco a postazioni dell'Isis.
La drammatica svolta degli eventi arriva dopo che le forze di opposizione in Siria hanno sequestrato diverse città strategiche in un’offensiva lampo iniziata il 27 novembre scorso ma sul loro percorso non hanno trovato grandi ostacoli compresi quelli di Russia ed Iran che avevano dichiarato che avrebbero appoggiato la difesa di Assad. Ma le difficoltà per i conflitti in cui sono impegnati sia Mosca che Teheran non hanno potuto dare seguito alla promessa. - (PRIMAPRESS)
I media statali russi riferiscono che il deposto presidente siriano Bashar al-Assad è arrivato ieri sera a Mosca a seguito di un accordo con i rivoltosi. Ma le voci non sono state confermate. Confermati, invece gli abbandoni da parte di ambasciatori e staff dei vari paesi da Damasco.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu afferma che le forze israeliane hanno sequestrato una zona cuscinetto nelle alture di Golan occupate in seguito alla presa del potere da parte dell’opposizione in Siria. Israele ha anche effettuato dozzine di attacchi aerei in tutta la Siria portati a segno, molto probabilmente con gli USA. Biden, infatti aveva confermato l'attacco a postazioni dell'Isis.
La drammatica svolta degli eventi arriva dopo che le forze di opposizione in Siria hanno sequestrato diverse città strategiche in un’offensiva lampo iniziata il 27 novembre scorso ma sul loro percorso non hanno trovato grandi ostacoli compresi quelli di Russia ed Iran che avevano dichiarato che avrebbero appoggiato la difesa di Assad. Ma le difficoltà per i conflitti in cui sono impegnati sia Mosca che Teheran non hanno potuto dare seguito alla promessa. - (PRIMAPRESS)