Il nostro sito web utilizza i cookie per migliorare e personalizzare la tua esperienza e per mostrare eventuali annunci pubblicitari. Il nostro sito può includere anche cookie di terze parti, come Google Adsense, Google Analytics e YouTube. Utilizzando il sito web, acconsenti all’uso dei cookie.

Abbiamo aggiornato la nostra Informativa sulla Privacy. Clicca sul pulsante per consultarla.

Leone XIV celebra la prima messa da Papa nella Cappella Sistina: “Gesù non è un superuomo, ma il Figlio di Dio”

CITTÀ DEL VATICANO  – È iniziato all’insegna della riflessione e della profondità spirituale il pontificato di Papa Leone XIV, che questa mattina ha presieduto la sua prima celebrazione eucaristica nella Cappella Sistina, affiancato dai cardinali che due giorni fa lo hanno eletto al soglio di Pietro. Un’omelia intensa, quella pronunciata dal nuovo Pontefice, che ha subito delineato il tono del suo magistero.

“Viviamo in tempi in cui la fede cristiana è spesso derisa, trattata come debolezza o come scelta illogica. Si preferiscono certezze materiali: tecnologia, denaro, potere, piacere”, ha detto Papa Leone XIV. Il Santo Padre ha poi lanciato un forte monito contro l’interpretazione distorta della figura di Cristo: “Ridurre Gesù a un semplice leader carismatico o a un superuomo significa negare il cuore stesso della fede cristiana. È ateismo pratico, anche se inconsapevole”.

Il Papa ha riconosciuto le difficoltà vissute da molti credenti, che “vengono derisi o guardati con compatimento per la loro fede, soprattutto nei contesti più secolarizzati”, ma ha esortato a non scoraggiarsi, ricordando che “annunciare il Vangelo oggi richiede coraggio, autenticità e coerenza”.

Il programma del nuovo Papa è già fitto: domenica 12 maggio, Leone XIV pronuncerà dalla Loggia centrale il suo primo Angelus. Lunedì, alle 10, incontrerà nell’Aula Paolo VI giornalisti e comunicatori per un’udienza dedicata agli operatori dei media. Prime uscite ufficiali che segnano l’inizio operativo di un pontificato che si presenta nel segno della sobrietà, della parola netta e dell’invito a una fede matura e vissuta.

Articoli Correlati