ROMA – Prorogata fino all’11 marzo a Palazzo Poli la mostra “Icons Unplugged†di Luca Pignatelli. L’appuntamento ha aperto la nuova stagione espositiva dell’Istituto Nazionale per la Grafica. L’artista milanese, è giunto a Roma, dopo i successi di Firenze, Nizza, Napoli e New York, con immagini prese in prestito dal passato contaminate da innovazioni iconografiche e tecniche (nella foto una delle sue opere esposte). Libri di preghiera, cartoni per scenografie, teloni di camion, antiche fotografie e stampe sono i supporti sui quali Pignatelli interviene con la pittura ed elementi polimaterici, realizzando opere di grande formato oltre che di particolare suggestione emotiva. Punto di partenza sono i capolavori della scultura greco-romana classica ed ellenistica, ma anche rivisitazioni dell’architetto e incisore del XVIII secolo Giovanni Battista Piranesi, le cui matrici (più di 1000 opere) sono conservate nella Calcoteca dell’Istituto. Ad arricchire l’esposizione, la sezione Atlantis, una riflessione sulla civiltà occidentale in centinaia di carte intelate, con un ciclo di opere grafiche realizzato dall’artista nella stamperia dell’Istituto. Ma la mostra costituisce soprattutto l’occasione per riflettere, ancora una volta, sulla tendenza ad ultilizzare diversi linguaggi espressivi travalicando i confini delle varie discipline pittoriche. Luca Pignatelli ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2009, dopo avere esposto nello stesso anno al Mamac di Nizza. Dalla fine degli anni ’90 le sue realizzazioni hanno avuto numerosi riconoscimenti: tra le sue ultime mostre personali l’esposizione al Teatro India a Roma e al Mann di Napoli, due allestimenti a New York alla Annex Plus White Box e alla Ethan Cohen Fine Arts, la mostra alla Galerie Daniel Templon a Parigi e la personale alla Galerie Mudimadue a Berlino. Ha esposto anche al MACRO di Roma e a Palazzo Reale a Milano.