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INDIA, ITALIANI RAPITI: CHIESTO RISCATTO, SCATTA ULTIMATUM. IL PADRE DI BOSUSCO: “UN INCUBO, SONO DISPERATO”

alt MILANO – La Farnesina ha confermato il rapimento di due italiani in India da parte dei maoisti. Fin da ieri sera l’unità di crisi è stata in contatto con il console generale a Calcutta Joel Melchiori che si sta recando sul posto. La Farnesina ha preso subito i contatti con i familiari di Paolo Bosusco (in foto) e Claudio Colangelo appena appresa la notizia del loro rapimento. Il ministero si mantiene in contatto continuo con i parenti dei due italiani, mentre l’ambasciatore italiano in India Giacomo Sanfelice ha attivato tutti i contatti con le autorità indiane.

I due italiani sono stati rapiti nel distretto di Kandhamal mentre, hanno affermato i ribelli in un messaggio audio fatto avere ai media locali, scattavano fotografie ad alcune donne in riva a un fiume. Sarebbe stato chiesto un riscatto e fissato a oggi un ultimatum. Tra le richieste vi è il rilascio di prigionieri politici e l’arresto dell’operazione Greenhunt, lanciata nel novembre del 2009 dal governo indiano contro i ribelli maoisti Naxaliti.
E’ la prima volta che i maoisti dell’Orissa sequestrano stranieri. In risposta all’offensiva delle forze di New Delhi, i maoisti Naxaliti hanno effettuato alcuni attacchi: il 15 febbraio 2010 assaltarono un campo di addestramento della polizia nel Bengala occidentale uccidendo almeno 25 agenti; il 6 aprile del 2010 massacrarono 75 poliziotti in un agguato nella giugnla; il 29 giugno 2010 i maoisti eliminarono 26 agenti nello Stato di Chattirgash.

A informare il padre di Paolo Bosusco sono stati i carabinieri. Azelio Bosusco è molto anziano e ha difficoltà di udito, ma la badante conferma la visita dei militari con la brutta notizia. “Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che è successo a mio figlio è vero o no“, ha detto l’89enne Azeglio Bosusco. “Ho appreso del rapimento dal telegiornale – ha detto poi – e ho capito che poteva trattarsi di mio figlio“. La conferma è arrivata quando i Carabinieri hanno informato l’anziano e sua figlia Vanna, di 55 anni. “Aspettavo che mio figlio tornasse la prossima estate – ha aggiunto – per poter andare con lui nella casa in montagna, come facciamo ogni anno. Mi racconta spesso – ha aggiunto – delle sue avventure in India, della giungla e della natura di quel posto. Adesso – conclude – spero soltanto che torni sano e salvo“.

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