GERUSALEMME – “Dopo 77 anni di studio e ricostruzione del Grande Rotolo di Isaia siamo finalmente giunti a questo straordinario traguardo” ha dichiarato il professor Marcello Fidanzio, milanese di nascita, professore Ordinario Facoltà di Teologia di Lugano – Università della Svizzera Italiana, Direttore Istituto di Cultura e Archeologia delle Terre Bibliche, tra i curatori della mostra “Una voce nel deserto” per celebrare i 60 anni della nascita del Museo di Israele a Gerusalemme. La mostra aprirà il prossimo 12 dicembre e vedrà l’esposizione del Grande Rotolo di Isaia: un’opportunità irripetibile per ammirare il manoscritto biblico più completo mai ritrovato proveniente dai leggendari Rotoli del Mar Morto.
Per molte delle decine di migliaia di visitatori attesi, sarà probabilmente l’unica occasione nella vita per vedere l’esposizione del Grande Rotolo.
La scoperta dei Rotoli del Mar Morto — i manoscritti più antichi mai ritrovanti di contenuto ed argomento biblico — rappresenta una svolta fondamentale nello studio della storia del popolo ebraico nell’antichità. Mai prima d’allora un tesoro letterario e storico di tale portata era venuto alla luce. Questi eccezionali ritrovamenti illuminano un periodo formativo della storia dell’umanità, arricchendo enormemente la conoscenza della società ebraica nella Terra d’Israele durante i periodi ellenistico e romano, oltre a gettare luce sulle origini dell’ebraismo rabbinico e del cristianesimo primitivo. Non a caso, una visita ai luoghi di ritrovamento e di conservazione dei Rotoli di Qumran, dal sito archeologico allo straordinario Shrine of the Book, il Tempio del Libro di Gerusalemme, sono divenuti una tappa imprescindibile per i turisti ed i visitatori di Israele.
Il Museo di Israele a Gerusalemme celebra i suoi 60 anni con l’esposizione del “Grande Rotolo di Isaia”

