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EDITORIA: LE GIORNATE CAPRESI DI LENIN NEL SAGGIO DI SANGIULIANO

Gennaro Sangiuliano ROMA – Con “Scacco allo Zar” (Mondadori), Gennaro Sangiuliano, giornalista e scrittore traccia un affresco di un Lenin inedito e sconosciuto, quello del capo della nomenklatura comunista e delle sue vacanze a Capri dove già aveva messo radici una folta colonia di intellettuali russi che includeva anche lo scrittore Maksim Gorkij che a Capri aveva scritto il suo “Racconti Italiani”. Del periodo caprese di Lenin dal 1908 al 1910, Sangiuliano ne fa una ricostruzione analitica sulla base di documenti inediti come i rapporti che la polizia italiana inviava a Giovanni Giolitti, presidente del Consiglio dell’epoca. Sono, però, i fascicoli dei servizi segreti inglesi a fornire numerosi dettagli da cui si coglie la preoccupazione delle azioni del capo bolscevico in Italia. “Scacco allo Zar”, è un saggio ricco di riferimenti documentali con il pregio di una scrittura da romanzo storico. Lenin sbarca a Capri accompagnato dalla sua amante franco-russa Inessa Armand e alloggeranno in una sontuosa villa con vista sui Faraglioni. Il perché di quel soggiorno solo apparentemente mondano, è da ritrovare nella necessità di incontrare quel nucleo di intellettuali, con a capo Aleksandr Bogdanov che minacciava la leadership di Lenin. Tuttavia, tra le pagine del libro di Sangiuliano, si coglie un’altra motivazione che potrebbe essere all’origine di un finanziamento prussiano al leader russo. In quel periodo nell’isola campana era frequente soggiornare la famiglia Krupp, gli industriali tedeschi dell’acciaio a cui è ancora intitolata una delle strade che si snodano lungo il versante Est fino al mare. L’intelligence britannica guarda da vicino le mosse di Lenin ed i suoi incontri con il re dell’acciaio con non poca preoccupazione e non senza motivo. Di li a poco Lenin, a capo della Rivoluzione d’ottobre, sarebbe diventato l’icona del comunismo mondiale.

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