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L'Associazione Polis Aperta contro omofobia e transfobia

(PRIMAPRESS) - L'associazione Lgbtqi Polis Aperta, che vede al suo interno la presenza di appartenenti alla Forze Armate e dell'Ordine presso la “Casa dei Diritti”, ha presentato la conferenza dal titolo “Forze di Polizia contro omofobia e transfobia”, patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri, il sostegno del Comitato Interministeriale per i diritti umani, dell'UNAR e dell'OSCAD.

Ad aprire l'evento c'era la presidente Simonetta Moro che ha spiegato la politica dell'associazione contro le violenze fisiche e verbali nei confronti di gay, lesbiche e trans, rimarcando come in Italia occorra una legge che punisca i crimini d'odio basati sull'orientamento sessuale e l'identità di genere. Nella veste di moderatore Gabriele Guglielmo, segretario dell'Associazione.

Presente il Ministro Plenipotenziario, Fabrizio Petri, insieme a relatori di caratura internazionale come Rami Shakra, vice console USA, che ha sottolineato il lavoro proficuo del presidente Barack Obama sui diritti civili con il riconoscimento e l'approvazione del matrimonio egualitario.

Tra gli interventi da menzionare quello del parlamentare israeliano Amir Ohana che ha evidenziato quanto si è fortunati a vivere in quei Paesi in cui non sia ritenuto un reato lomosessualità, quindi è stata la volta di Cristina Villani, assessora alle pari opportunità del comune di Corsico, che ha celebrato la prima unione civile tra due donne.

EE' stata poi la volta delle associazioni LGBTI: ad aprire gli interventi dei movimenti è stato il presidente nazionale Mario Marco Canale dell'Associazione ANDDOS che ha affermato l'importanza dei circoli ricreativi e culturali anche in termini di sicurezza, riportando il dato allarmante che 9 persone su 10 non sporgono denuncia dopo aver subito violenza omofoba, spesso per vergogna e anche nel timore di non essere compresi durante la deposizione in caserma. Il presidente Canale ha, dunque, sottolineato l'importanza della presenza sul territorio italiano dell'Associazione Polis Aperta, per assistere le persone Lgbti che subiscono violenza psicologica e fisica, annunciando per la prima volta una forte collaborazione per far fronte alle tante problematiche che affliggono la collettività.

Particolarmente atteso era anche l'intervento di Francesco Spano, direttore dell'UNAR, il quale ha tenuto a precisare il delicato ruolo che rivestono le forze dell'ordine che nel momento in cui devono raccogliere la denuncia di una perona Lgbti. L'UNAR istituirà un bando per un graduale finanziamento delle attività di formazione delle associazioni e per garantire competenze specifiche alle forze dell'ordine.

Per il Vice Questore Stefano Chirico, in rappresentanza dell'OSCAD (l'Osservatorio del Ministero dell'Interno contro le discriminazioni), è necessario istruire e sensibilizzare, anche nel linguaggio, il personale sulla gestione delle relazioni e dei contatti con le persone Lgbti bisognose di assistenza.

Antonia Monopoli, responsabile dello Sportello Trans A.L.A. di Milano, ha rimarcato le problematiche legate ai controlli dei documenti delle forze dell'ordine alle trans quando sui loro documenti è indicato ancora il nome maschile

Al tavolo dei relatori si sono poi succeduti Stefania Pecchini della Polizia Locale di San Donato Milanese ed il sergente Liam Rubin dell'esercito israeliano, che hanno raccontato le loro significative esperienze.

La seconda parte della conferenza, dal titolo “Sindacati e lavoratori LGBT in Polizia: Libertà e Uguaglianza nel lavoro e nella vita”, è stata incentrata sulla prassi da osservare per l'inclusione e l'uguaglianza dei lavoratori delle forze di polizia, a prescindere dal loro orientamento sessuale e identità di genere, dalla religione e dalla razza, evidenziando le responsabilità e il ruolo anche delle organizzazioni sindacali.

Nella terza parte della conferenza si è affrontato il tema “Transessuali in uniforme... è veramente un tabù?”, per analizzare la condizione di appartenenti alle forze dell'ordine in transizione con la loro relativa accettazione ed integrazione tra i colleghi di lavoro.

A chiudere il report “Polis Aperta: traguardi raggiunti e nuovi orizzonti”: in dettaglio il presente e il futuro dell'associazione. - (PRIMAPRESS)