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Damiano Coletta, un vero capitano dentro e fuori il rettangolo di gioco

(PRIMAPRESS) - Lo sport come palestra di vita: l'ex calciatore Damiano Coletta, oggi anche stimato cardiochirurgo all'Ospedale S.Maria Goretti di Latina, ha sempre dimostrato di essere un vero trascinatore, un autentico capitano, dentro e fuori il rettangolo di gioco. I valori autentici dello sport li ha sempre trasferiti nella vita professionale di tutti i giorni ed anche adesso che è riuscito ad arrivare al ballottaggio come candidato a sindaco nel capoluogo pontino.

Durante la sua carriera calcistica con le maglie di Latina, Pescara (serie B), Nocerina, Giulianova, Fidelis Andria, Pro Cisterna, fino a chiudere (ma veramente è sempre in attività nei campionati agonistici amatoriali) la sua attività di giocatore nel 1997 nella società dilettantistica Priverno dopo un girovagare nelle realtà locali di Fondi, Isola Liri, Cynthia e Terracina. Ma il suo scudetto più bello è arrivato nel 1989 con il conseguimento della laurea in Medicina e Chirurgia quando era in piena attività in Interregionale. Diplomato istruttore di calcio, prima di settore giovanile e poi di Base Uefa, oggi Damiano Coletta si trova metaforicamente sul dischetto a tirare uno dei rigori (era uno specialista) più importante della sua vita: il gol del ballottaggio come primo cittadino della città di Latina. Un gol che molti cittadini di Latina, non solo sportivi, si augurano per la moralità che ha sempre contraddistinto il personaggio, da uomo, calciatore, allenatore, dirigente e medico. A lui si deve, infatti, la rinascita del Latina Calcio (oggi in serie B) dopo il fallimento e la ripartenza da zero nelle categorie dilettantistiche.

Ma perché adesso anche la voglia di “scendere in campo” in politica, al di là di come potrà finire il ballottaggio di domenica 19 giugno?

La determinazione nel voler dare a tutti i cittadini di Latina – spiega il dottor Damiano Coletta - l’opportunità di vivere un domani di legalità, di sana e buona amministrazione, di netta rottura con un passato politico che ha portato la città nel degrado. Un comitato d’affari che ha pensato solo al bene privato e non al bene comune dei cittadini. Se c’è un bisogno di legalità evidentemente è perché è mancata la legalità. Siamo ripartiti allora dalle persone, da tutte quelle persone con una loro storia pulita, con un loro spessore, una loro competenza e le abbiamo riunite intorno al valore del bene comune. Il primo punto necessario e fondamentale è ristabilire il giusto rapporto di fiducia tra cittadino, amministrazione e politica. Dobbiamo rimettere il cittadino al centro degli interessi e tornare a farlo sentire parte della comunità. È da qui che dobbiamo partire. La macchina amministrativa è il primo passo necessario. Fare chiarezza sul bilancio. Spiegarlo ai cittadini. Esercitare il controllo di gestione. Il controllo è una garanzia per tutti. E poi l’Europa. Dobbiamo andare verso l’Europa perché è lì che abbiamo la possibilità di ottenere i finanziamenti per il nostro sviluppo. Abbiamo davvero dalla nostra un calcio di rigore, non dobbiamo avere paura di sbagliarlo: vorrei tornare a vedere nei volti dei cittadini il sorriso, il piacere e l’orgoglio di appartenere a questa comunità. Ed è bellissimo sentirsi popolo, sentirsi comunità, sentire che non si è più soli. Ritrovare quella speranza perduta. Per vivere meglio. Insieme”. - (PRIMAPRESS)