Sanità, l'Associazione ANDDOS fa chiarezza sul farmaco Truvada antiHIV
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(PRIMAPRESS) - Truvada è il farmaco, già approvato e disponibile negli USA dal 2012, che riduce il rischio di contagio dell'HIV. Si tratta di una combinazione di due farmaci antiretrovirali (emtricitabina e tenofovir), utilizzata da anni per curare i malati, ma la novità sta nel poterlo usare a scopo preventivo per coloro che hanno un maggior rischio di poter contrarre l’infezione, come i partner di persone già affette da Hiv. Se assunto giornalmente dai partner di persone sieropositive il nuovo medicinale può ridurre la probabilità di contrarre il virus dell’Hiv: uno studio portato avanti per 3 anni ha riportato dati che parlano di una ridotta incidenza dell’infezione, meno 42% per bisessuali e gay usando il profilattico e facendo uso di Truvada. I risultati di un’altra ricerca effettuata su coppie in cui un solo partner era malato, mostrano un rischio di sviluppare la malattia ridotto del 75% assumendo Truvada. Ma è polemica: il farmaco non convince del tutto le associazioni di pazienti per numerosi fattori: la paura di fare passi indietro nella prevenzione, i costi, la sicurezza. In molti sostengono che questo sarebbe un passo falso, perché getterebbe all'aria anni di campagne educative per l'uso del profilattico, primo vero strumento per prevenire la malattia.
“Nelle ultime settimane – afferma il presidente Mario Marco Canale dell'Associazione ANDDOS - si è riacceso anche in Italia il dibattito sul Truvada, il farmaco per la profilassi pre-esposizione anti HIV, dopo il via libera della commissione UE dello scorso luglio, che ne autorizza la somministrazione anche ai gruppi ad alto rischio. E’ bene chiarire che Il truvada è stato pensato inizialmente per le coppie sierodiscordanti (una persona affetta da HIV che ha una relazione con una sieronegativa), una finalità che resta certamente quella più indicata. Infatti, il Truvada non protegge da nessuna delle altre IST (sifilide, gonorrea, epatiti etc..), deve essere preso ogni giorno per essere efficace, costa 150€ ogni 30 pastiglie (stima del 2014) e presenta un margine di inefficacia del 10%. Il truvada, pertanto, non è in nessun caso un sostituto del profilattico. L’auspicio, quindi, è che l’introduzione di questo strumento nel nostro Paese sia accompagnata da una seriacampagna di informazione sulla prevenzione e sull’uso del profilattico e che si colga l’occasione per rinnovare l’azione di servizi come “Uniti contro l’aids” realizzando nuove campagne pubbliche sull’uso del preservativo. Non è in alcun modo possibile che in un Paese purtroppo ancora molto indietro su questo tema si corra il rischio di diffondere l’idea che una pillola risolva tutto. La nostra associazione diffonde gratuitamente oltre un milione di preservativi all’anno. Sarebbe auspicabile che anche lo Stato facesse altrettanto: vorremmo che la nostra azione fosse affiancata dalle istituzioni sanitarie, affinché questo metodo di prevenzione, l’unico davvero sicuro, giunga gratuitamente alla maggior parte della popolazione, anche nelle scuole”. - (PRIMAPRESS)
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