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Cagliari, Rubiu (Udc) su Igea: «Subito conferenza dei capigruppo»

(PRIMAPRESS) - CAGLIARI - E’ stata la prima notte in miniera per le donne dell’Igea – un gruppo composto da 36 persone  tra madri, compagne, mogli e lavoratrici – che da ieri si sono asserragliate nella galleria Villamarina della miniera di Monteponi, prendendo possesso anche del pozzo di Campo Pisano. Un’azione forte e decisa, per richiamare l’attenzione sull’infinita vertenza della società con stipendi arretrati da mesi e un futuro appeso al filo per centinaia di operai che dovrebbero essere impiegati per la bonifica dei siti minerari dismessi. Troppe promesse disattese. Impegni non rispettati. E si teme possa esserci una nuova beffa anche per l’incontro convocato martedì prossimo dall’assessorato regionale all’industria, con la comunicazione arrivata solo ieri ai sindacati. Da qui l’iniziativa forte del capogruppo Udc Gigi Rubiu: "Ho inviato una richiesta scritta al presidente Gianfranco Ganau per la convocazione immediata, sin da lunedì, della conferenza dei capigruppo per trovare una soluzione immediata e coraggiosa sul caso Igea". Con una crisi che sta scavando ferite profonde nel Sulcis Iglesiente, che si sente tradito e abbandonato dalle istituzioni. Da qui la dura presa di posizione dell’esponente centrista che sulla vertenza Igea ha già presentato due interrogazioni. "Senza purtroppo ottenere delle azioni risolutive – rimarca – perché la situazione è arrivata ad punto di non ritorno. E’ in gioco il destino di 260 operai, con famiglie che si ritrovano sul lastrico, senza un centesimo per poter sostenere la famiglia". Preoccupazione che si mescola alla rabbia. Roba da non crederci. "Basta – ammonisce Rubiu – E’ giunto il momento di dire la verità ai lavoratori, che soffrono per la mancanza di certezze sul futuro del’azienda. In questi anni abbiamo assistito alla firma di inutili memorandum, diventati poi carta da stracciare. Moltissime promesse. Inconcludenti e inefficaci". L’occupazione della miniera da parte delle donne dell’Igea ha fatto il giro dell’Italia, finendo sulle prime pagine di telegiornali e sulla carta stampata. "E’ ora di chiudere anche con la solidarietà fine a se stessa, che non ha prodotto nulla. L’Igea e il territorio del Sulcis sono messi nel ridicolo dagli osservatori della Penisola e non solo, per l’evidente incapacità di trovare soluzioni alla vertenza. Vedere donne, madri, compagne, mogli e lavoratrici occupare la galleria, simbolo della protesta e delle lotte degli operai, è una vergogna nazionale e, soprattutto, certifica il fallimento di una politica incapace e inconcludente".
- (PRIMAPRESS)