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Whirlpool Napoli: ecco i punti salienti del piano di reindustrializzazione presentato da Invitalia

I lavoratori della Whirlpool di Napoli oggi manifestano per le strade di Roma
I lavoratori della Whirlpool di Napoli oggi manifestano per le strade di Roma
(PRIMAPRESS) - ROMA - E' ancora in corso presso il MISE, il tavolo sulla vertenza dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Vertice a cui partecipa, secondo quanto si apprende, anche il ministro Giancarlo Giorgetti. Al tavolo, in forma mista, presenza e remoto, l'azienda, Invitalia, sindacati, regione Campania, ministero del lavoro e la viceministra Todde. Invitalia ha appena presentato in linea generale il piano di reindustrializzazione del sito di via Argine a Napoli, confermando l'interessamento da parte di grossi gruppi industriali nazionali, ma ancora non facendo alcun nome. Il piano vede coinvolti cinque partner e altrettanti progetti e  prevede un investimento complessivo di 87 milioni di euro. 
PHOTO 2021 09 23 14 30 18Il primo progetto è di una grande impresa del settore automotive-ferrotranviario, per produzione e assemblaggio di sedili per automotive, ferrotranviario, navale (20 milioni).  Il secondo è per un impianto pilota per l'industrializzazione di fuel cell per la mobilità (15 milioni). Altro progetto coinvolge Pmi di filiera per lo sviluppo di progetti di inovazione per l'evoluzione tecnologica delle Pmi della filiera della mobilità (30 milioni). Quindi un progetto di una media impresa automotive per hub di eccellenza per lo sviluppo di sistemi innovativi e per l'erogazione di servizi di ingegneria avanzata per la mobilità (15 milioni). Infine una grande impresa del settore automotive-ferrotranviario per un centro di eccellenza per il testing dei materiali (7 milioni).
«Ringraziamo il Mise - commenta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom e responsabile elettrodomestico -  oggi rappresentato nella sua completezza, è un elemento di garanzia. Le ipotesi di reindustrializzazione sono complesse e meritano approfondimenti. La preoccupazione nasce sulla tempistica, visto che la procedura di licenziamento collettivo scade il 29 settembre.  Bene che ci sia una prima illustrazione della proposta. Fateci discutere della concretezza, non diremo mai nè si nè no fin quando non sapremo quanti lavoratori saranno assunti, con quale contratto e quali saranno le garanzie di questo progetto. Entriamo nel merito e il tempo va gestito con serietà e noi siamo disponibili. Abbiamo bisogno che tutti i soggetti coinvolti siano presenti e ci sia un'intesa tra persone serie a trovare una soluzione concreta. Chiediamo un calendario di incontri per esaminare nel merito questo progetto». - (PRIMAPRESS)