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Vinitaly 2015 verso la chiusura con un successo da preservare

(PRIMAPRESS) - VERONA – Ultimo giorno di Vinitaly 2015, la più grande fiera del vino italiana, si avvia alla chiusura e porta con sé inequivocabili segnali di ripresa del settore, soddisfazione degli espositori per gli incontri commerciali e il consueto, ormai e purtroppo, strascico di polemiche per alcuni disservizi. Vinitaly 2015 Verona si appresta a salutare mercoledì 25 marzo la 49esima edizione di Vinitaly dando appuntamento al Padiglione Vino dell’EXPO, affidato proprio all’organizzazione di Veronafiere. Un anno davvero particolare il 2015, che segna il ritorno del sorriso tra gli espositori dopo anni di grande difficoltà. Il mercato, soprattutto quello estero come si può immaginare, sta ripartendo e il vino italiano rappresenta ancora un asset fondamentale, che tenta l’espansione ai Paesi emergenti anche grazie all’Euro debole di questi mesi. Su quanto di questa ripresa dipenda dalle condizioni esterne e quanto invece dall’evento Vinitaly è tutto da capire, le posizioni sono lontanissime e vanno da chi lo ritiene un appuntamento fondamentale a chi dopo anni di partecipazione ormai lo evita, per arrivare addirittura a chi pensa di boicottarlo per il futuro. Il problema, come sempre e spiace dirlo, sono ancora i servizi per gli espositori, che danneggiano la qualità complessiva dell’esperienza all’interno dei padiglioni. Dai trasporti alle connessioni telefoniche, passando per la mancanza di controlli e i bagni sporchi, senza contare la difficoltà di trovare una ristorazione decente in fiera, per concludere – principalmente – con costi di partecipazione molto elevati. Al netto di tutto questo, c’è da dire che l’impegno di Veronafiere per l’incoming estero - già presente con l'iniziativa OperaWine insieme a Wine Spectator - è stato evidente anche in questa edizione. La Vinitaly International Academy, con a capo Ian D’Agata e Stevie Kim, quest’anno ha certificato i primi Italian Wine Ambassador o Expert, due qualifiche importanti assegnate a partire da una classe di oltre 50 studenti provenienti da tutto il mondo. I numeri parlano chiaro sulla fiducia delle aziende per la ripresa delle esportazioni, con USA e Germania ancora a farla da padrone ma con interesse sempre maggiore per Cina, Canada, Brasile, Svizzera e Svezia. Non sono mancate le istituzioni, con in testa il Ministro delle Politiche Agricola Maurizio Martina, e gli esponenti politici locali, da Zaia a Tosi con ovvia coda polemica dopo le vicissitudini della candidatura alle prossime elezioni regionali in Veneto. Da segnalare, tra gli innumerevoli importanti appuntamenti di una fiera con 4000 espositori, il progetto dell’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino) dedicato ai non vedenti e ipovedenti con un libro di degustazione in braille ed esempi di degustazioni bendate per i normodotati, ma anche i talk show organizzati dal CRA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura) dedicati in particolare alla ricerca nel mondo del vino nello spazio del Mipaaf. Per  il resto grande partecipazione di appassionati nell’area ViViT (Vigne Vignaioli Terroir) dedicata ai vini cosiddetti artigianali ma anche nella zona FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), a testimonianza di una ricerca di autenticità da parte degli amanti del mondo del vino che non può essere sottovalutata anche se per ora gli “affari” a Vinitaly continuano a farli maggiormente i grandi marchi. Un successo quindi da preservare, lavorando contemporaneamente sui consumi interni visto che l'Italia quale primo, o secondo in funzione delle stagioni, produttore di vino al mondo, non può festeggiare per un calo della media di vino consumato che è arrivato a 37 litri annui e sembra ancora in discesa. - (PRIMAPRESS)