MILANO – “Dall’Impero alla Repubblica. 1470 anni di storia italiana“. È questo il titolo del nuovo libro scritto da Mino Milani ed edito da Mursia. Quattrocentosettantadue pagine per raccontare 1470 anni di storia italiana. Sin di primi capitoli Milani entra nel merito delle peculiarità e contraddizioni del “Bel Paese“: “siamo alle prese – scrive – con il tramonto e gli ultimi momenti della latinità “. Lo scrittore parla di “una frattura senza precedenti fra società e individui, fra ristrette élite che tutto possono e hanno e il grosso della popolazione tagliata fuori da qualsiasi relazione con il potere. Una separazione piena di conseguenze che attraverserà molti secoli“.
Ma nonostante i tanti momenti bui, l’Italia ha vissuto periodi di crescita e cambiamento che hanno segnato per sempre la sua storia. Scrigno d’arte e di cultura, il “Bel Paese” ha conosciuto più di una “risorgenza“, come racconta Milani, a cominciare dagli splendori della corte di Federico II, sino all’epoca gloriosa dei Comuni e ai trionfi del Rinascimento. “Più spesso resta, però – dice l’autore – territorio di conquista e di spartizione fra i pesi massimi della vecchia Europa“.
Appassionato studioso di Garibaldi e del Risorgimento e buon conoscitore di milizie e battaglie, Milani dedica anche spazio ai moti ottocenteschi e alle due guerre mondiali, fino ad approdare alle soglie della nuova Italia che sorge dopo il tracollo del regime fascista. Un libro da leggere, approfondire e custodire nelle migliori biblioteche.
“DALL’IMPERO ALLA REPUBBLICA”, MINO MILANI RACCONTA 1470 ANNI DI STORIA ITALIANA
