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Fotografia: il racconto di Matteo Luciani nel suo viaggio lungo il Tevere dalla foce del Fumaiolo al mare

Fotografia: il racconto di Matteo Luciani nel suo viaggio lungo il Tevere dalla foce del Fumaiolo al mare
(PRIMAPRESS) - ROMA - La storia di Roma ruota tutto intorno al suo iconico fiume. Tiberis. L’altra faccia del Tevere è il secondo libro di Matteo Luciani, eco biologo e fotografo,(Roma 1988) che racconta con oltre 130 foto a colori il lungo corso di questo grande fiume. È un racconto per immagini di questo viaggio durato tre anni alla scoperta del Tevere, “un inedito progetto dedicato alla profonda essenza del Tevere, per fare luce su un Tevere diverso e autentico allo stesso tempo” per riscoprire e riscattare l’immagine che tutti noi abbiamo del fiume.  Matteo Luciani ha percorso a piedi i 406 chilometri lungo i quali si snoda il fiume, dalle sorgenti fino allo sbocco sul mare, raccontando attraverso la fotografia la biodiversità che ha incontrato nel suo cammino e di come “nonostante il forte impatto antropico che nel corso del tempo ha interessato gran parte del bacino tiberino sopravvivano ancora frammenti di ambienti integri e ricchi di biodiversità che garantiscono al fiume un grande valore dal punto di vista ecologico naturalistico e paesaggistico”. Dalle sorgenti avvolte nelle faggete del Monte Fumaiolo, il Tevere è inizialmente un piccolo corso d’acqua che dall’appennino Tosco Emiliano scende a valle verso la Toscana, attraversando i paesaggi lunari dei calanchi e proseguendo verso l’Umbria dove il corso cambia e da torrente montano, diventa un corso d’acqua più lento e possente. Le foto raccontano, oltre ai paesaggi, anche dei tanti incontri che il fotografo ha fatto con la fauna locale, tra cui il merlo acquaiolo, cervi,daini, natrice dal collare, rana verde, temoli. Il Tevere prosegue il suo corso attraverso le selvagge gole del Forello nel cuore del parco fluviale del Tevere fino al lago di Alviano, dove oltre ai lupi e ai cinghiali incontra inaspettatamente anche i fenicotteri rosa. L’arrivo a Roma è l’occasione per riscoprire la natura lungo il tratto urbano del fiume, che si è allontanato nel corso della storia dalla quotidianità dei cittadini, soprattutto dopo la costruzione dei muraglioni, ma dove permangono alcune aree di inaspettata biodiversità, come nota Luciani “sopra i muraglioni regna il rumore del traffico e delle attività urbane mentre sulle sponde del fiume esiste ancora la possibilità di essere proiettati in un contesto che rallenta improvvisamente il ritmo frenetico della nostra quotidianità”. Vito Consoli, direttore della Direzione Capitale Naturale, Parchi e aree protette della Regione Lazio, e autore della prefazione del libro, racconta come il Tevere sia “un corridoio che con i paesaggi appenninici, i suoi terrazzi fluviali e il suo corso deviato da antichi vulcani racconta la storia geologica del nostro paese.” - (PRIMAPRESS)