(PRIMAPRESS) ROMA – Dopo le bigie parentesi di Codice Genesi e Unstoppable Denzel Washington torna al cinema da protagonista per interpretare “Safe House – Nessuno è al sicuroâ€, l’action-thriller diretto dallo svedese Daniel Espinosa, promettente cineasta già autore dell’acclamato Snabba Cash. Al centro della scena, oltre al premio Oscar Washington nel ruolo di un ex agente considerato il nemico pubblico numero uno dei servizi segreti statunitensi, vi è Ryan Reynolds che veste i panni di un giovane agente idealista desideroso di fare carriera lontano dall’attuale e sedentario incarico di Cape Town. Le loro vite, proprio come ne “I guardiani del destino†di George Nolfi, saranno presto calamitate dal fato per entrare violentemente in rotta di collisione.Â
Tobin Frost è un brillante ex agente della CIA, noto per le sue prodezze in campo internazionale, che a un certo punto della sua carriera decide di disertare e vendere informazioni di massima segretezza ai nemici del paese. Da dieci anni, vive come un fantasma cancellando le proprie tracce fino a quando entra in possesso di un microchip scottante in grado di scatenare una guerra fratricida in seno alla stessa agenzia. Pur di difenderlo è disposto a far parte del programma protezione testimoni che prevede il suo trasferimento nella ‘safe house’ più vicina, vale a dire una casa segreta protetta e sotto copertura, il cui custode è proprio la recluta Matt Weston. Ma un giorno questa viene attaccata da un gruppo di criminali e i due si ritrovano coinvolti in una caccia al topo senza esclusione di colpi dove la collaborazione è sinonimo di vita.
Tra Frost e Matt s’instaura così un conflitto fisico e psichico che va oltre gli stereotipi tipicamente cinematografici del cinico veterano indurito dalla corruzione e del giovane idealista ligio al dovere: essi sono ormai lontani dagli scenari di “Training Day†cui inevitabilmente richiama l’imponente figura di Washington. Dunque, abbandonata idealmente la location di L.A. del film di Antoine Fuqua, colpisce la scelta di ambientare la pellicola a Cape Town, in Sudafrica, un luogo notoriamente poco familiare alla produzione statunitense che ripaga tale scelta con una pluralità di ambienti e colori oltre che per la presenza di un melting pot fuori dall’ordinario. Una produzione che si rispetti, intenta a rappresentare l’insidioso mondo dello spionaggio, non può fare a meno di figure speciali atte a migliorarne l’affidabilità . Ragione per cui il film si avvale tra l’altro del supporto di un vero ex agente della CIA come Luis Falcon che ha messo a servizio della troupe la sua trentennale esperienza contribuendo alla riuscita del film. Difficile pensare che il titolo non si regga esclusivamente sull’attorialità di un Denzel Washington in piena forma, merito forse dell’azione antiossidante del vino rosso di cui il suo personaggio sembra avere un debole. Tuttavia, la chiave della pellicola non è “il Dorian Gray di colore†nativo di Mount Vernon ma il processo di crescita del personaggio di Ryan Reynolds e della sua innata innocenza. Completano, poi, il cast l’attrice Vera Farmiga, Brendan Gleeson e Sam Shepard.
Dimostrando di saper variare con destrezza momenti di violenza, costellati da spari ‘vibranti’, a momenti di reale tensione insiti nel genere, Daniel Espinosa, classe 1977, supera la sfida e confeziona uno degli action più riusciti dell’anno, il cui plauso va sicuramente anche alla penna di David Guggheneim. La colonna sonora, invece, è stata curata dal compositore Ramin Djawadi, già autore dei temi musicali di Iron Man e Scontro tra Titani nonché della serie tv Prison Break. Superba la scelta del brano “No Church in the Wildâ€Â di Kanye West & Jay Z featuring Frank Ocean per accompagnare l’uscita del film. Con Safe House neanche il box office sarà più al sicuro.