ROMA – Arriva in sala “Com’è bello far l’amore†di Fausto Brizzi, la commedia romantica per famiglie incentrata sul sesso interamente girata in 3D. Il film, co-sceneggiato dallo stesso Brizzi insieme ad Andrea Agnello e Marco Martani, tratta inevitabilmente il difficile quanto mai abusato tema del sesso, pur tuttavia senza sfociare nel ‘vietato ai minori’.
Di fatto, la pellicola fin dai primissimi frame ammicca allo spettatore scherzando sui generi e sulla genealogia stessa della cinematografia, dai Lumière ad oggi passando per Bellocchio e Lars von Trier, e si fa cinema di cinema per raccontare insieme all’abile Filippo Timi la storia di Andrea e Giulia, stereotipo di coppia quarantenne in piena crisi matrimoniale, oramai dimentica dei sollazzi condivisi sotto le lenzuola. Ai due, interpretati da Fabio De Luigi e Claudia Gerini, s’alternano le vicende del figlio diciassettenne Simone (Alessandro Sperduti), alle prese con le prime esperienze sessuali da “trombamico†e l’arrivo improvviso di Max (Filippo Timi), pornodivo di professione impiantato ad Hollywood, affiancato dalla sua ‘collega’ Vanessa (Giorgia Würth) che romperanno gli atavici equilibri dei coniugi. E tra sexy dolls, consigli disinvolti ed una serata trasgressiva con tanto di dark room, arriverà il momento per ognuno di mettere a nudo le intime responsabilità di coppia prima di fare spazio a quella passione rimasta sopita troppo a lungo dietro alla stele della quotidianità .
Prodotto dalla Wildside, la società di Brizzi, insieme a Medusa, il regista può vantare stavolta la piena autonomia creativa. Il suo intento: divertire senza essere volgare sfatando, ove possibile, quei tabù somatizzati dagli italiani con una cura palliativa a base di educazione e sicurezza sessuale. Chiamato in causa sul perché della terza dimensione il regista dichiara che “tutti i film andrebbero girati in 3D perché quella è la nostra visione nella vitaâ€. E a proposito di vitalità , ecco una nota sugli attori: nel film, ritroviamo un Fabio De Luigi senza smalto, perennemente intrappolato nel ruolo di attore feticcio di se stesso, troppo legato all’espressività dei suoi personaggi televisivi. La Gerini dal canto suo, grazie alla sua plasticità , rilancia con un ballo burlesque alquanto sensuale, ma deve rassegnarsi a un ruolo meramente ‘carnale’. Fastidiosamente positiva, invece, l’esecuzione di Filippo Timi il quale sfodera una verve brillante finora mai vista sul grande schermo. Completano il cast Virginia Raffaele, alias Juanita, la domestica smaniosa, Eleonora Bolla, Michele Foresta e Michela Andreozzi, nei panni della precoce coppia divorziata ma, in fondo, appagata. Molti i cammeo all’interno della pellicola come quello di Franco Trentalance, pornoattore, Marco Rossi, storico sessuologo di Loveline su MTV e Lillo Petrolo, qui orfano di Greg, che regala tuttavia uno sketch fra i più divertenti del film. La sua performance da farmacista, sebbene reiterata, vale da sola il prezzo del biglietto. Ed ancora Enzo Salvi, presenza ormai costante per Brizzi e Margherita Buy protagonista in apertura di un’efficace sequenza dal respiro drammatico.
Tuttavia persiste un’asimmetria di fondo, un relativismo degli affetti che si palesa dinanzi alla dicotomia del titolo (in origine doveva essere Sex 3D) dove l’amore, pur richiamato dal tormentone nazionalpopolare della Carrà , viene a misurarsi con il ‘sesso’ che occupa gran parte dei 97 minuti della pellicola per relegare i sentimenti più nobili solamente alla fine. L’omonima canzone originale del film, interpretata da Patty Pravo, è stata scritta dal regista con Marco Adami e Bruno Zambrini. Nel film è presente, oltre alla hit “Tanti auguri†della succitata Raffaella Carrà , anche l’evergreen “Reality†di Richard Sanderson, colonna sonora de Il tempo delle mele. Se con Notte prima degli esami, Ex e il dittico Maschi contro femmine/Femmine contro maschi, il regista romano aveva indubbiamente confermato le proprie abilità , con questa commedia che ricalca le moderne sitcom americane ne interrompe momentaneamente la striscia positiva. A pochi giorni dalla festa degli innamorati, il film viene strategicamente distribuito in doppia versione, 2D e 3D. Attenzione perché dal cinepanettone al “cinesanvalentino†il passo è breve.