NAPOLI – E’ come toccare il cielo con un dito dopo aver toccato il fondo. Solo sette anni fa il Napoli era in Serie C1, il Chelsea vinceva il suo primo titolo inglese dopo cinquant’anni e arrivava in semifinale di Champions League. Il tempo, a quanto pare, passa in fretta. E, questa sera, azzurri e Blues si daranno battaglia al San Paolo nell’andata degli ottavi di finale della competizione più importante a livello europeo. Chi l’avrebbe detto, anche soltanto un anno fa? Nessuno. Eppure, ora è già tempo di scendere in campo. E, ancor più a sorpresa, di scoprire che, in realtà , la favorita è proprio il Napoli. Il tecnico partenopeo non potrà andare in panchina per via della squalifica rimediata nel convulso finale con il Villarreal, quando i suoi ragazzi fecero l’impresa staccando il biglietto per gli ottavi grazie a un gol di Gokhan Inler. Poco male, però. Un po’ perché la presenza del vice Nicolò Frustalupi è a suo modo una garanzia, un po’ perché quello che conta, in fondo, è che la carica arrivi comunque. E, con un San Paolo vestito a festa, la scossa non mancherà affatto.Â
L’ideale per esaltare le caratteristiche del tridente delle meraviglie. Edinson Cavani ed Ezequiel Lavezzi con il supporto di Marek Hamsik, che potrebbe partire dietro alle due punte come accaduto venerdì a Firenze. Tre minacce non da poco per un Chelsea che difensivamente fa acqua da tutte le parti.
In casa Chelsea, Villas Boas ostenta una certa sicurezza, nonostante il suo Chelsea venga da un periodo disastroso: in campionato non vince dal 14 gennaio e da allora ha raccolto tre pareggi e una sconfitta, mentre sabato ha dovuto rimontare per pareggiare 1-1 con il Birmingham in Coppa d’Inghilterra. «Il mio futuro non dipende dalla partita di questa sera con il Napoli – spiega Villas Boas – è chiaro che quello che sta accadendo in questi mesi dipende anche dalla mia responsabilità , e nel calcio le ipotesi e le voci sono normali, ma i dirigenti del club mi hanno dato ampi segnali di fiducia nel nostro progetto».
A Napoli l’attesa è palpabile. Il San Paolo sarà tutto esaurito, 2000 gli inglesi le cui avanguardie sono già in città e fanno la posta, insieme a molti napoletani, all’albergo Vesuvio, davanti a Castel dell’Ovo, quartier generale dei Blues. L’incasso supererà i 3 milioni di euro, il presidente De Laurentiis si lecca i baffi e, già che c’è, butta lì una provocazione delle sue: «Soltanto noi, il Bayern Monaco e l’Arsenal abbiamo i conti a posti in Europa, tutti gli altri no. Il mio Napoli ha cinque bilanci in attivo: siamo un club rispettoso dei comandamenti dell’Uefa e in linea con il fair play finanziario». Dal boss, una lezione di economia ma anche una di tipica napoletanità : «Il pubblico sarà il dodicesimo uomo, San Gennaro il tredicesimo».