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La Sardegna si protegge dal virus d'importazione. Le nuove misure per i viaggiatori

La Sardegna si protegge dal virus d'importazione. Le nuove misure per i viaggiatori
(PRIMAPRESS) - CAGLIARI - Scatta da oggi 15 settembre l’operatività dell’ordinanza della Regione Sardegna che fissa le modalità d’ingresso nell’isola per contenere la diffusione del coronavirus. I casi di positività scoppiati a Nord dell’isola e sopratutto in Costa Smeralda avevano provocato in agosto l’annullamento di prenotazioni anche per settembre ed ottobre facendo dichiarare chiusa la stagione anzitempo.
La nuova ordinanza sarda ha rinnovato il contrato stato-regione tanto che il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, ha ribadito che «non esiste una soluzione sarda al coronavirus, ma azioni sinergiche tra Stato e Regioni per bloccare la diffusione del contagio». Parole, tuttavia, insufficienti a garantire la giusta protezione dell’isola e della sua stagione turistica senza misure adeguate e rassicuranti per gli stessi turisti.
“Oltre agli ingressi di Stazioni Marittime ed Aeroporti - sostengono alcuni direttori di hotel a nord dell’Isola - c’è l’ingresso di imbarcazioni da diporto che sfuggono a qualsiasi tipo di controllo fermandosi in rada. Provengono da Malta, Ibiza e dal resto del Mediterraneo”.
Una conferma che la maggior parte dei casi rivelatisi in Sardegna è di importazione come ha sostenuto il governatore Salinas dovendo giustificare la sua ordinanza di carattere sanitario principalmente ma anche economico per contenere la perdita di fatturato delle aziende turistiche e di tutto l’indotto.
Ma come saranno, dunque, le procedure d’ingresso? I passeggeri sono invitati a presentare all’atto dell’imbarco l’esito di un test per Covid-19 – sierologico (IgG e IgM) o molecolare (RNA) o antigenico rapido – eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, che abbia dato esito negativo; o in alternativa la ricevuta di avvenuta compilazione, nell’ambito della registrazione sul sito della Regione o tramite l’app Sardegna Sicura, dell’autocertificazione comprovante di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso sull’isola, a un test sierologico, molecolare o antigenico, il cui esito è risultato negativo.
Qualora i passeggeri non abbiano potuto effettuare prima dell’imbarco il test e giungano sul territorio regionale sprovvisti delle certificazioni, l’ordinanza prevede che gli stessi possano mettersi in regola entro le 48 ore successive, secondo una delle seguenti modalità: a) comunicando immediatamente il proprio arrivo all’azienda sanitaria competente e accettando di sottoporsi a tampone, nelle more dell’esito del quale si impegnano a osservare l’isolamento domiciliare fiduciario, che verrà meno solo all’atto dell’eventuale esito negativo dello stesso; b) accettando di sottoporsi a uno dei test effettuati direttamente presso le postazioni eventualmente allestite nei porti e negli aeroporti di arrivo; c) effettuando un test presso le strutture o i punti di prelievo accreditati (consultabili qui) e comunicando il relativo esito; d) effettuando un test sierologico, anche qualitativo, presso la struttura di destinazione il cui esito sia certificato da un medico abilitato e trasmettendolo alla direzione generale dell’assessorato dell’igiene e sanità della Regione Sardegna. Il costo sostenuto per l’effettuazione dei test in argomento sarà rimborsato dalla Regione dietro presentazione di regolare ricevuta.
Sono esentati dall’obbligo di test: a) le persone che viaggiano su navi e aerei per comprovati motivi di lavoro o di salute; b) gli equipaggi dei mezzi di trasporto; c) i soggetti appartenenti a organi costituzionali o addetti a servizi pubblici essenziali nell’esercizio delle rispettive funzioni (sanitari, forze dell’ordine, forze armate). Sono esclusi anche i minori di anni 10, nonché le persone in uscita dalla Sardegna e che vi facciano rientro entro 48 ore.
Le società di gestione aeroportuale, l’Autorità di sistema del mare di Sardegna, le direzioni marittime, le capitanerie di porto e i gestori dei porti, per quanto di rispettiva competenza, sono tenuti a verificare che i passeggeri all’atto dello sbarco siano muniti della certificazione richiesta. - (PRIMAPRESS)