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Olimpionary, il dizionario di Livio Frittella che anticipa le parole delle nuove discipline dei Giochi Olimpici

  • di RED-ROM
  • in Editoria
(PRIMAPRESS) - ROMA - Per la generazione “Cinquanta”, a fare i conti con i termini sportivi sconosciuti, probabilmente, si è iniziato nel 1983 con le sfide di Coppa America e delle imprese di Azzurra che ci aveva trasformati tutti in uomini di mare alle prese con parole come strambare o cazzare o “coffee grinder” per raccontare l’uso dei verricelli per avvolgere le scotte delle vele simili a macinini del caffè. E poi con le Olimpiadi di Tokyo nel 1998 fece il suo ingresso il curling, rivisitazione decisamente nordica del nostro gioco delle bocce che entrò a far parte definitivamente del nostro lessico da bar. Ed ora che manca poco più di un anno a Tokyo 2020, già si parla di aerial (per indicare il salto sopra l’onda con una tavola da surf) tanto per prendere dimestichezza con lo slang hawaiano che farà da contorno alla nuova disciplina olimpica.
Per muoversi tra le tante parole specifiche di ciascuna delle 33 discipline che figurano nel programma, arriva in soccorso 'Olimpionary - Dizionario dei termini sportivi' firmato da Livio Frittella, giornalista del GR2 RAI (edizioni Stampa Alternativa, con la prefazione del presidente del CONI Malagò), un'opera che, grazie al taglio agile e all'impronta divulgativa, è rivolta non solo agli 'aficionados' ma anche ai curiosi e ai neofiti.
"Sono sempre stato un appassionato di sport - racconta Frittella - ne ho praticati alcuni a livello amatoriale e ne seguo tanti per passione. Entrare in profondità nell’etimologia della parola e come si sono sviluppate nel tempo queste discipline sino ad entrare a far parte dei Giochi Olimpici, è stato per me un coinvolgente esercizio di ricerca letteraria”
Con ‘Olimpionary', si possono trovare oltre 6500 lemmi che si riferiscono a 33 sport. Oltre ai 28 già presenti nell'edizione 2016 a Rio de Janeiro, si aggiungeranno a Tokyo 5 nuove discipline: arrampicata, baseball-softball, karate, skateboarding e surfing. Tante le lingue presenti oltre all'italiano e all'inglese, predominanti: il francese per la scherma, il ciclismo, l'equitazione e il rugby; lo spagnolo, il portoghese e qualche termine curioso dal tedesco per il calcio; il giapponese per judo e karate; il coreano per il taekwondo. Ma non mancano anche termini coniati sulle coste dell’Oceano Pacifico, lì dove l’uso di una tavola su un’onda ha trasformato un gioco in uno degli sport più spettacolari. Tra spiegazioni di regole e di azioni, descrizioni di attrezzi o di esercizi, definizioni di parole gergali o poco note, restano pochi dubbi su come interpretare i termini di ogni sport, anche quelli meno popolari. E si scopre la chiave per apprezzarli in maniera piena e consapevole. - (PRIMAPRESS)