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Impronta di caffè, emozioni napoletane per il giallo di Maria Sordino

  • di Giuseppe Giorgio
  • in Editoria
(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Facendo luce sulle oscurità di esistenze dalle inconfessabili intimità, “Impronta di Caffè” , il nuovo romanzo di Maria Sordino edito da “Il Seme Bianco”, offre agli amanti del giallo psicologico, l'opportunità di tracciare, attraverso una storia intrigata e coinvolgente, le forme di esseri vittime di ataviche devastazioni interiori. Un esordio letterario, quello della scrittrice napoletana, celebrato alla libreria Mondadori del Vomero con la partecipazione del direttore responsabile di www.2anews.it, la giornalista Antonella Amato e con le letture di Annamaria Cembalo, che vede scendere in campo, per una vicenda poliziesca vissuta ai margini di una Napoli di periferia sofferente e sregolata, gli intriganti protagonisti di un mondo spaccato in due tra il vero e il falso. Con un omicidio e un ispettore di Polizia chiamato Franco D’Arminio che vive al cospetto di un difficile rapporto con l’unica figlia, il romanzo della Sordino fotografa come in un bianco e nero d'autore i protagonisti di una dimensione umana immersa nel dolore, perennemente in balia delle imprevedibilità di una vita senza amore. Superando i conseuti e logori schemi, l'autrice, su di uno scenario animato dall'assassinio di una donna bellissima dal passato difficile e dal dolore del marito, lascia emergere i drammi nascosti di individui allo sbando persi negli anfratti di una società spietata e senz’anima. Personaggi che scavano con le unghie, senza mai trovare il fondo, in una terra infernale alla disperata ricerca di una soluzione per i disagi e le passionalità di una vita fatta di solitudine e dolore. E così, tra gli umori di personalità sature di sofferenza “Impronta di caffè” pone i suoi personaggi cardini dinanzi al desiderio di esprimere la più sfrenata verità interiore senza esclusione di colpi. Impegnate in un incessante crescendo che trova la massima espressività con l’avanzare della storia, proprio come in una fiction, le creature della Sordino infondono un vigoroso impulso emotivo sorprendendo a tratti per la drammaticità delle loro verità celate. Divisi tra sogno, realtà, crudeltà e follia, i tipi scaturiti dalla penna della coinvolgente neo- romanziera, tracciano le linee di un mondo dove il bene soccombe inevitabilmente dinanzi al male. Perduti e confusi, ora vittime traumatizzate, ora esseri vendicativi e senz’anima, gli artefici del romanzo gridano la personale protesta contro la decadenza umana. All'interno di un'ambientazione appartenente al nostro presente e con lo sfondo di una Napoli di periferia, gli esseri di “Impronta di caffè” continuano a vagare tra le loro stesse paure e convenzioni, rimanendo immobili e imprescrutabili nel loro sempre più fragile e dolente involucro. Grazie ad una fedele riproduzione delle immagini della realtà e della vita “Impronta di caffè” confermandosi come un giallo diverso dal solito, non indugia nello scandagliare le inquietudini più nascoste della coscienza umana, regalando al lettore la possibilità di inoltrarsi avventurosamente nei labirinti mentali di anime alla deriva fino a giungere alla soluzione di un caso dove il colpevole, ancor prima che con la giustizia, deve fare i conti con il proprio irreversibile e interiore dolore. - (PRIMAPRESS)