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L’età avanzata non è una barriera per imparare le lingue, ma una marcia in più

(PRIMAPRESS) - MILANO Più di 1.300 utenti all’ora si iscrivono  Babbel, la app che consente a tutti di imparare le lingue. Un sondaggio rivolto a 30.000 utenti Babbel negli Stati Uniti e in Europa mostra che circa un terzo di tutti gli utenti Babbel ha 55 anni o più. E’ stato, inoltre, attestato in un recente studio[1]che l'apprendimento di una lingua non solo migliora la salute mentale, ma diminuisce anche il declino cognitivo. Non  sorprende quindi che il 40% di tutti gli utenti Babbel di età superiore ai 55 anni dichiari «l’allenamento mentale» come principale motivazione per imparare una lingua. Infatti, gli effetti positivi dell’apprendimento sono riconoscibili anche quando si inizia a studiare in età avanzata, a conferma del fatto che non è mai troppo tardi per imparare una lingua.“Da un anno ho cominciato a giocare a scacchi. Non sono ancora molto bravo, ma ci vado tutti i pomeriggi e prendo parte dei tornei. E da qualche tempo mi sono accorto di una cosa: se al mattino faccio i miei esercizi d'inglese e imparo delle nuove lezioni, al pomeriggio poi, quando vado alla società scacchistica triestina, gioco meglio. È come se la mente si fosse attivata e fosse più pronta ad affrontare nuovi compiti, nuove sfide”. (*) conferma Aldo, 70 anni, di Trieste. Imparare una lingua in età avanzata?  Sì, è possibile! A volte si associa il diventare anziani alla perdita di memoria o, in generale, a un impigrimento mentale. Non è così: a qualsiasi età il cervello può essere allenato. Diverse ricerche recenti[2] hanno dimostrato che l’età non è un ostacolo a intraprendere nuovi studi, come ad esempio quello delle lingue, ma anzi rappresenta un plus. I più giovani saranno anche predisposti a imparare più velocemente una lingua straniera, ma i più anziani hanno dalla loro diversi vantaggi acquisiti durante il loro percorso di vita. C’è addirittura un’area del cervello per cui proprio gli anni in più rappresentano un vantaggio: l’apprendimento in autonomia. Babbel può confermare questo trend attraverso i dati effettivi di apprendimento. La funzione di ripetizione guidata è utilizzata dal 53% degli utenti di età superiore ai 55 anni, mentre solo il 40% degli utenti tra i 18 ei 35 anni la usa. Inoltre, vi è una differenza significativa quando si tratta di completare le sessioni di ripetizione: il 40% tra gli utenti più anziani raggiunge l’obiettivo, mentre solo il 26% degli utenti più giovani dimostra la necessaria costanza. “E’ bello vedere che la nostra applicazione è molto utilizzata dagli utenti in età avanzata”, afferma Markus Witte, il fondatore e CEO di Babbel. “Riceviamo risposte positive su una base quotidiana e siamo entusiasti di leggere come gli studenti traggano benefici dai nostri corsi. Inoltre è notevole come gli utenti stiano imparando in modo diverso. Ciò dimostra che in effetti la saggezza viene con l'età.” Le lingue sono i nuovi trainer del cervello? Senza dubbio, parlare una lingua garantisce maggiori benefici rispetto ai giochi, persino a quelli nati per allenare la mente, ad esempio il sudoku, perché gli effetti possono essere applicati direttamente: la comunicazione con altre persone può garantire un senso più profondo di soddisfazione rispetto a quello che potrebbe offrire un qualsiasi gioco. L'unica cosa che mi manca è avere un interlocutore, qualcuno che parli al mio livello. Ma per il resto sono soddisfatto e la mia giornata è piena anche così. E questo rende felice anche un'altra persona: mia moglie! Sapete, dopo quarant'anni di matrimonio è contenta di non avermi in casa tutto il giorno!“ conclude Aldo.
[1]Lövdén et al. (2010): Experience-dependent plasticity of white-matter microstructure extends into old age [2] Bak et al. (2014): Does bilingualism influence cognitive aging? - (PRIMAPRESS)