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Veicoli storici, come distruggere la storia dei motori d'epoca con il nuovo Documento Unico. La protesta dell'Asi

Veicoli storici, come distruggere la storia dei motori d'epoca con il nuovo Documento Unico. La protesta dell'Asi
(PRIMAPRESS) - TORINO - Addio ai documenti storici delle auto d’epoca. E’ quello che accadrà se la seconda parte del decreto legislativo 98/2017 dovesse essere attuata. L’obiettivo del legislatore è stato quello di rilasciare un Documento Unico di circolazione, eliminando tutti i documenti di proprietà cartacei che rappresentano la storia di quel veicolo. La ragione di questa azione è di una comprensibile e legittima digitalizzazione del documento che portano il sistema della motorizzazione verso una modernizzazione necessaria e soprattutto più veloce nei servizi. Ma perché mandare al macero l’anamnesi storica del veicolo con conseguente necessità di dematerializzare la documentazione nativa cartacea. L’Automotoclub Storico Italiano sta intervenendo nelle sedi competenti per modificare tale procedura e per salvare questa componente fondamentale di “memoria storica” legata ai veicoli più datati.
Nell’occhio del ciclone ci sono i motocicli e le autovetture in uso proprio e prevede l’utilizzo delle sole procedure telematiche per il rilascio del Documento Unico nei casi di: cancellazione dei dati inerenti l’intestazione temporanea di veicoli a nome di soggetto diverso dall’intestatario (mini volture dei commercianti); sottrazione, smarrimento, distruzione (cessata circolazione e demolizione per esportazione) e deterioramento dell’originale. Per i suddetti casi, dal 4 maggio è quindi previsto l’obbligo della gestione telematica, mentre tale procedura rimane facoltativa fino al 31 maggio per le operazioni di immatricolazione, di nazionalizzazione, di reimmatricolazione e di trasferimento della proprietà. Dal 1° giugno, quindi, anche con i semplici passaggi di proprietà tra privati si assisterà alla distruzione dei documenti originali cartacei se nel frattempo non verranno modificate le procedure, magari con deroghe specifiche per i veicoli di interesse storico e collezionistico sulle quali sta intervenendo ASI.
Secondo le ultime disposizioni ministeriali, la definitiva applicazione del Documento Unico e della procedura telematica per ogni istanza dovrà avvenire entro il 31 ottobre 2020.
 
“Prima che scattasse l’emergenza Covid-19 – ricorda Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – era stato avviato un tavolo di lavoro con la Direzione Generale della Motorizzazione per la risoluzione di tutta una serie di problematiche legate ai veicoli di interesse storico e collezionistico, in particolare le revisioni periodiche dei veicoli ante 1960 e di quelli centenari. Ora si è aggiunta la tematica del Documento Unico con la prevista distruzione dei documenti originali cartacei: un danno enorme per i veicoli storici e per scongiurarlo abbiamo già inoltrato le nostre proposte, che sarebbero di semplice ed immediata attuazione”. - (PRIMAPRESS)