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Le bugie di Teheran che stanno indignando i giornalisti iraniani: "Vi abbiamo mentito"

(PRIMAPRESS) - TEHERAN (IRAN) - L’abbattimento del Boeing 737 sul cielo di Teheran provocato da missili iraniani, ha aperto una falla enorme nella fiducia tra il popolo iraniano ed il governo. Le bugie e poi le ammissioni di aver centrato l’aereo con due missili sta avendo un effetto terremoto. Il moderato capo di governo Hassan Rouhani ha annunciato l’arresto di responsabili ma che non si sono ancora visti. E in questo clima aumenta il dissenso verso la Tv di stato considerata ormai di regime. La settimana scorsa la tv di Stato iraniana aveva riportato la notizia della morte dei 80 soldati americani negli attacchi contro le basi in Iraq, in risposta all’uccisione del generale Soleimani. Una fake news. Poi per giorni ha continuato a ripetere che l’aereo ucraino partito da Teheran era precipitato per problemi tecnici, anche questa una notizia rivelatasi falsa. Così, tra le proteste nel mondo della cultura, ci sono state lunedì scorso quelle di due presentatrici della televisione di Stato iraniana, che hanno annunciato le dimissioni.
E’ in questo clima che l’ex conduttrice, Gelare Jabbari, che già si era dimessa due anni fa, si è sentita in dovere di scrivere su Instagram: «Perdonatemi per avervi mentito per 13 anni. Non tornerò mai più in televisione». A farle eco è anche l’associazione dei giornalisti di Teheran, che ha diffuso una dichiarazione molto dura: «Ciò che mette a rischio la nostra società in questo momento non sono soltanto i missili o gli attacchi militari, ma la mancanza di media liberi. Nascondere la verità e diffondere bugie traumatizza l’opinione pubblica. Quel che è accaduto è una catastrofe per i media in Iran».L’impatto è più che altro simbolico, dato che l’influenza della tv di Stato è da tempo in declino e la maggior parte degli iraniani non apprendono là le notizie. Da tempo gli iraniani hanno accesso attraverso la tv satellitare e internet a canali anche in farsi gestiti dall’estero. Il fatto stesso che Jabbari abbia dato la notizia su Instagram, raggiungendo così milioni di potenziali lettori, lo conferma. Anche Telegram e WhatsApp sono molto usate. Molti siti di informazione stranieri non sono bloccati e se lo sono è possibile usare il VPN per connettersi. Per questo lo scorso novembre le autorità hanno deciso di bloccare completamente internet per una settimana.  - (PRIMAPRESS)