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Roma: la bufala dell'inquinamento delle auto. Polveri sottili oltre il limite nonostante il lockdown

(PRIMAPRESS) - ROMA - Per mesi i livelli di polvere sottili hanno fatto sollevare le polemiche tra l’amministrazione comunale di Roma, automobilisti, associazioni di consumatori e concessionarie di automobili. “Livelli troppo alti” si era detto e quindi il dispositivo di divieto di circolazione ha colpito persino vetture di nuova generazione. Un provvedimento legittimo salvo a scoprire oggi che le polveri sottili presenti nell’aria rilevate da ben 10 centraline su 13 hanno segnalato la presenza di limite massimo. Ma come è possibile se le auto non stanno circolando per il decreto del Presidente del Consiglio per il contenimento della diffusione del coronavirus? Il paradosso è, infatti, che si è verificata la stessa situazione rilevata a metà febbraio. Allora fu naturale dare il via al lockdown ambientale ma ora gli interrogativi che emergono sono molti e tra tutti c’è anche una certezza: non sono certo le auto diesel ad inquinare vista l’involontaria sperimentazione avvenuta in città con un parco circolante pressoché inesistente. Come si giustificano, dunque, i valori di Pm10 superiori al limite fissato in 50 microgrammi per metro cubo? Questi i dati registrati dal monitoraggio quotidiano di Arpa Lazio: Preneste 71, Magna Grecia 73, Villa Ada 54, Guido 61, Fermi 74, Bufalotta, Cipro e Tiburtina 60, Arenula 63 e Malagrotta 74. Chi è che inquina allora? - (PRIMAPRESS)